Da Cesarini a Messi e Sampaoli
Argentini con radici marchigiane

Jorge Sampaoli, ct dell Argentina e Lionel Messi, fenomeno del Barcellona. Discendono da immigrati marchigiani partiti da Potenza Picena e Recanati
Jorge Sampaoli, ct dell’Argentina e Lionel Messi, fenomeno del Barcellona. Discendono da immigrati marchigiani partiti da Potenza Picena e Recanati
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Giovedì 19 Ottobre 2017, 13:11
ANCONA - Da Renato Cesarini, nato più di un secolo fa a Castellaro di Senigallia, emigrato insieme ai genitori quando aveva pochi mesi e tornato in Italia per segnare ed entrare nel mito con la Juventus e la Nazionale azzurra, fino a Lionel Messi, genio del Barcellona, che con la recente tripletta contro l’Ecuador ha qualificato l’Argentina ai Mondiali. Il trisnonno era Angelo Messi, classe 1866 e nativo di Valle Cantalupo, oggi Montefiore di Recanati. Nel 1893, insieme alla moglie Maria Latini, di Montecassiano, partirono da Montefano per Genova. Da qui si imbarcarono per il Sudamerica facendo scalo proprio nella città catalana. Segno del destino.
Discendenti dei circa 200mila marchigiani emigrati in Argentina in più di un secolo, sono davvero tanti i campioni argentini, del calcio e non solo, che hanno radici nella nostra regione. È quanto scoperto da Fiorenzo Santini, pubblicista e firma del Corriere Adriatico per più di un trentennio. Una ricerca lunga più di due anni, che ora vede la luce.

Oltre a Cesar Luis Menotti, primo ct argentino a vincere un Mondiale, nato a Rosario ma anche lui figlio di immigrati partiti dalla provincia di Ancona, sono tanti i discendenti illustri nel futebol argentino. Tra i precursori Bruno Pesaola, celebre Petisso del Napoli, figlio d’un calzolaio, Gaetano di Montelupone, e di Inocencia Lema. Ha giocato in A con l’Ancona Oscar Ruggeri, difensore e campione del mondo al fianco di Maradona: i nonni paterni erano di Sirolo. Poi Leonardo José Talamonti, nipote di marchigiani partiti da Ripatransone e visto con l’Atalanta e la Lazio, come Lionel Scaloni, i cui avi erano sempre della provincia di Ascoli. Vanta una sola presenza con il Milan, e comunque 248 con il Newcastle, il terzino Fabricio Coloccini: le sue origini sono della provincia di Ancona. La lista di ex calciatori prosegue con Julio César Falcioni (Porto Recanati), ex portiere e attuale tecnico del Banfield, Mauro Germán Camoranesi (Potenza Picena), campione del mondo con l’Italia di Lippi nel 2006, l’ex Parma e Lazio Néstor Sensini (San Benedetto) e Pablo Osvaldo, ex Roma e Inter: il nonno era un Pasquini di San Biagio di Filottrano.

Ancora in campo Andrés D’Alessandro, nel 2002 nel mirino della Juve e oggi nel Brasilerao con l’Internacional di Porto Alegre: il nonno materno faceva Saturni ed era di Corridonia. Nella nostra serie A c’è Albano Benjamín Bizzarri, portiere dell’Udinese: le sue radici sono di Montefiore dell’Aso. Nella Superliga argentina Ignacio Scocco, attaccante del River Plate: i suoi trisavoli provenivano da Potenza Picena. Stessa origine del nonno di Jorge Sampaoli, attuale ct dell’Albiceleste, nativo di Casilda, provincia di Santa Fe: si chiamava Nazzareno Sampaolo, classe 1893 e trascritto in Argentina come Sampaoli, lasciò Potenza Picena dopo la Prima guerra mondiale.

Assi argentini con radici marchigiane anche nel basket: erano di Massa Fermana i nonni di Emanuel Ginobili, di Filottrano quelli di Hugo Sconochini. Nel volley il coach Daniel Castellani (Porto Recanati), nel tennis Gabriela Sabatini (Potenza Picena) e nel rugby Diego Dominguez: la mamma faceva Fabrianesi.
 
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