Cagliari, Giulini "esonera" i suoi giocatori: lite furiosa negli spogliatoi

Cagliari, Giulini "esonera" i suoi giocatori
Cagliari, Giulini "esonera" i suoi giocatori
di Francesco Caruso
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Domenica 7 Novembre 2021, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 14:40

Cagliari, l'ultimo posto dopo dodici giornate non va giù al presidente Tommaso Giulini che perde la pazienza. Troppe otto sconfitte in dodici giornate, ma ancora più deludente l'atteggiamento della squadra, rinunciatario e quasi rassegnato. Scarso "l'attaccamento alla maglia". Elementi che non sono sfuggiti neanche al massimo dirigente dei sardi che ha preso la sua decisione: Mazzarri è intoccabile. Ragionamento saggio visto il carisma, la grinta e la professionalità dello stratega toscano "unica certezza" per Giulini.

Da qui la scelta, coraggiosa e anche inedita, di "esonerare" i suoi giocatori con un duro confronto consumato venerdì negli spogliatoi di Asseminello al termine dell'allenamento. Più di un'ora di scontro verbale con toni molto accesi e con tanto di replica da parte di alcuni senatori rossoblù insospettabili, che hanno risposto a muso duro. Il primo a rescindere il contratto sarà probabilmente Diego Farias, già libero di scegliersi una squadra da dicembre con la rescissione consensuale: era già a settembre fuori dal progetto.

Per quanto riguarda il resto della rosa sarà Walter Mazzarri a decidere chi a gennaio rimarrà e chi dovrà fare le valigie.

Concetto ribadito ieri nel pre gara della sfida con l'Atalanta dal direttore generale del Cagliari, Mario Passetti: «Abbiamo iniziato un progetto con Mazzarri che nelle prossime otto gare che ci separano dalla sosta natalizia deciderà quali sono i giocatori che meritano di vestire la maglia del Cagliari. Deve essere un onore oltre che una responsabilità. Il nostro allenatore avrà il compito di far capire ai ragazzi chi se la sente di rimanere e questo determinerà le nostre scelte di mercato». Squadra messa al muro dunque, giocatori richiamati alle loro responsabilità, ma il tutto nasce dalla passata stagione e da promesse non mantenute.

Dal caso Nahitan Nandez, alla mancata cessione di Diego Godin per mancanza di squadre capaci di sostenere il suo faraonico ingaggio. Per passare dalla scelta dell'allenatore, che nei progetti della società doveva essere Ivan Juric, con Leonardo Semplici confermato quasi per mancanza di alternative. Una pentola in ebollizione alla quale è scoppiato il coperchio con la decisione di Giulini di "esonerare" i suoi giocatori. 

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