Notte di razzi e bengala a San Siro
Polemiche roventi sui controlli

Notte di razzi e bengala a San Siro Polemiche roventi sui controlli
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Lunedì 17 Novembre 2014, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 19:27
MILANO - PIù che sul pareggio sofferto, il giorno dopo di Italia-Croazia è concentrato sul lancio di fumogeni in campo. In una Milano alle prese con le conseguenze del maltempo e ben altri problemi gli hooligan croati hanno avuto i loro '15 minuti di notorieta: per i fumogeni e i petardi lanciati anche con pistole lanciarazzi e addirittura bombe carta verso le forze dell'ordine, nella partita Italia-Croazia di ieri sera valida per gli Europei, 16 di loro sono stati arrestati e portati a San Vittore in attesa delle decisioni del gip, mentre un diciassettenne è stato denunciato. Ma l'episodio è stato fonte di polemiche sulla sicurezza e sui controlli allo stadio di San Siro.

"Chi ha la gestione e la responsabilità dell'organizzazione delle partite, deve fare tesoro di questa vicenda", ha sottolineato il presidente del Coni Giovanni Malagò. "C'è un problema: come mai queste cose succedono solo nel calcio? - si è domandato -. È palese una responsabilità oggettiva della Federazione croata, ma bisogna capire bene come mai ci fosse la possibilità di lanciare questi razzi in campo, una cosa che fa riflettere".





"Criticare è facile, difficile è fare. Non mi sento di muovere critiche", ha commentato l'ad Milan, Adriano Galliani. "Come è possibile? Non lo so, sono domande da rivolgere alla polizia, a chi controlla l'ordine pubblico e fa fatica a mantenerlo - ha osservato il dirigente -. È stato molto brutto. Il 98% delle persone allo stadio sono tranquillissime".

Sul piano strettamente giuridico il gip avrà 48 ore per interrogare gli ultras e convalidare l'arresto. Tutti comunque saranno sottoposti al Daspo e al divieto di soggiorno in Italia. Sono accusati, in particolare, di violenza e minacce nei confronti degli steward dello stadio, addetti ai controlli, di lancio di oggetti pericolosi, come i fumogeni e i razzi, e di resistenza a pubblico ufficiale. Gli pseudo-tifosi avrebbero, infatti, aggredito gli steward, rendendosi anche protagonisti di un lancio di oggetti contro di loro e contro le forze dell'ordine fra cui appunto le bombe carta. A loro viene contestato, in particolare, il reato previsto dalla legge 401 dell'89 che punisce la "violenza o minaccia nei confronti degli addetti ai controlli dei luoghi ove si svolgono manifestazioni sportive", equiparati ai pubblici ufficiali.



Il pm di Milano Tiziana Siciliano ha completato gli atti e le imputazioni nei confronti dei croati, che dovranno comparire, dato il reato contestato, davanti al Tribunale in composizione collegiale (e non alle direttissime) per la convalida dell'arresto e il processo. Tra gli arrestati c'è un uomo di 31 anni, mentre gli altri hanno tutti un età compresa tra i 19 e i 24 anni: rischiano di essere condannati a pene comprese tra i 3 e i 15 anni di carcere.



A stemperare il clima ci pensa il questore Luigi Savina: "Vorrei ringraziare tutti gli agenti impegnati nel servizio di ieri - ha dichiarato - uomini che hanno lavorato dalle 12 a mezzanotte per garantire la sicurezza in città. E infatti in città non è accaduto nulla, non c'è stato alcun problema, diversamente da quanto scritto da alcune testate. I tafferugli riguardano solo lo stadio e l'area attorno. Abbiamo tenuto sotto stretta osservazione il gruppo composto dai 200 ultras più problematici, tutti con regolare biglietto, e al primo lancio di fumogeni in campo siamo intervenuti".



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