Nazionale, Mancini: «Al Mondiale pensiamo da martedì». Olimpico verso il tutto esaurito per la gara contro la Svizzera

Nazionale, Mancini: «Troveremo dei sostituti per Zaniolo e Pellegrini, Barella è in forse»
Nazionale, Mancini: «Troveremo dei sostituti per Zaniolo e Pellegrini, Barella è in forse»
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Lunedì 8 Novembre 2021, 15:03

Serenità e divertimento sono le parole ribadite a Coverciano da Mancini. Il ct è certo. Con la Svizzera, partita che vale un mondiale, gli azzurri saranno tranquilli: «Sono certo che faremo una grande partita, la vittoria all’Europeo ci dà la consapevolezza che sappiamo giocare bene. E poi saremo davanti al grande pubblico dell’Olimpico». Purtroppo però l’Italia oggi perde Zaniolo e Pellegrini, costretti a tornare a casa. Tra poco conosceremo i sostituti: «Con Zaniolo non possiamo rischiare», ha spiegato Mancini. 

Mancini è la partita dell’anno?
«È una gara importante, ma restiamo tranquilli, credo che faremo una grande gara». 

Ci sono guai in infermeria?
«Qualche problema fisico, infatti Zaniolo e Pellegrini tornano a casa. Barella lo valutiamo, ma non siamo preoccupati. Gli altri sono tutti a posto». 

Dal campionato quali indicazioni arrivano?
«Buone, direi. Ci sono giovani che stanno facendo bene». 

Ci sono ruoli con meno ricambi?
«No, credo di no. Questi ragazzi hanno solo bisogno di giocare a certi livelli. Un giovane può esplodere all’ultimo momento, abbiamo dei buoni cacciatori nelle nostre squadre». 

Pobega, Frattesi, sono nomi interessanti.
«Pobega è qui perché se lo merita, ha fatto tutta la trafila nelle selezioni azzurre con ottime qualità. Frattesi lo seguiamo da tempo. Ma ce ne sono altri. Hanno solo bisogno di giocare, questo è l’unico problema». 

La Svizzera come sta? Che si aspetta?
«Solitamente con loro sono difficili tutte le sfide, lo dice la storia. Se noi riusciremo a giocare come all’andata faremo bene, ma sono certo che faremo addirittura meglio. Non voglio tensioni o pressioni, si prepara con tranquillità una sfida così». 

Al posto dei due centrocampisti chi arriva?
«Li sostituiremo tutti e due, stiamo decidendo. Dobbiamo capire chi chiamare. Stiamo valutando anche Pessina». 

È la settimana più complicata da quando lei è ct?
«Prima della finale forse (e ride, ndr) lo era di più… Non abbiamo nulla da perdere, ci divertiremo, sarà una grande serata. Con concentrazione, certo». 

Il prato dell’Olimpico la preoccupa?
«Siamo certi che a Roma ci sarà tanto pubblico. Solitamente il campo è buono a Roma. In 4-5 giorni migliorerà». 

La Champions le ha proposto nuovi spunti?
«Chi gioca nelle coppe acquisisce mentalità. Un giovane cresce per forza in quel tipo di manifestazione». 

Belotti torna, in quali condizioni è?
«Buone perché quando tornano in Nazionale si trovano sempre benissimo».  

E Pobega che caratteristiche ha? Lo può paragonare a qualcuno?
«Non credo perché assembla molte cose: può fare il palleggiatore ma anche il centrocampista di attacco, in più fa gol. Ha qualità importanti. È intelligente». 

Gli infortuni aumentano, ci sono troppe partite e c’è chi vuol far disputare un Mondiale ogni due anni. C’è un rischio per il calcio?
«Troppe partite, è vero, ma lo sappiamo ormai da tanto tempo. Fa parte del gioco e del lavoro del giocatore. Forse le partite ravvicinate sono il problema minore rispetto ai  trasferimenti che sono invece il tasto dolente.

E’ normale che ci siano infortuni». 

Torna Sheva nel calcio italiano, che gli dice?
«Un grande in bcca al lupo per lui, un collega sempre vicino alla nostra Nazionale. E’ pure un bravo ragazzo, se lo merita». 

Anche Tonali è completo?
«Sì. Può fare l’interno, il palleggiatore, è un centrocampista moderno. Può fare tutto».  

Cosa ha portato all’Italia questa vittoria europea? Abbiamo trionfato in tante discipline. 
«Abbiamo vinto tutto forse per il vaccino (e ride, ndr)… Ci sono momenti in cui gira tutto nel verso giusto. Gli italiani da mesi stanno facendo bene in tutti gli sport e comunque è anche vero che sono sempre arrivate perché sappiamo eccellere. Gli italiani sono stati i primi ad avere i problemi col Covid e la nostra vittoria all’Europeo ha risollevato tutti. E a noi ha fatto piacere aver regalato gioia e tranquillità al nostro Paese». 

Sta pensando al suo primo Mondiale?
«Ne parliamo da martedi prossimo…».  

Preoccupato per Zaniolo?
«Lui è stato abbastanza sfortunato per i due incidenti gravi, ma è giovane. Ha forza fisica e mentale per uscire bene. Ora ha sempre qualche problemino  e noi dobbiamo fare attenzione, non possiamo prenderci dei rischi. Peccato perché si gioca all’Olimpico. Nessun rischio, è giusto che torni a casa. Ha grandi qualità, deve solo migliorare e ha il tempo dalla sua parte, ciò è fondamentale».

Il campionato sta facendo vedere cose buone dopo la traccia della Nazionale?
«Noi abbiamo vinto giocando bene. Tutto molto bello. Io mi diverto a vedere le partite, ma non tutte possono essere belle, fa parte del calcio. I risultati contano». 

La Juventus sta faticando più del dovuto, è preoccupato per i bianconeri-azzurri? 
«Non lo sono perché sono calciatori esperti. Non si può giocare sempre bene, ma quando vengono qui fanno sempre del loro meglio. Non mi preoccupano gli juventini. Bonucci e Chiellini poi stanno bene». 

Immobile come lo ritrova? 
«Felici di ritrovare lui e Belotti, sono in buone condizioni. Ciro è l’attaccante più prolifico del calcio italiano negli ultimi anni. Se giocherà farà benissimo, poi siamo a Roma». 

Serenità e divertimento le chiavi decisive?
«È una partita di calcio, al di là della importanza. Ci può aprire una strada. Quello che abbiamo fatto a luglio ci da consapevolezza: se giocheremo bene come sappiamo, pur con le difficoltà che ci potrà creare la Svizzera, noi faremo una grande partita».

 

Italia-Svizzera verso il tutto esaurito all'Olimpico

Per la partita Italia-Svizzera decisiva per le qualificazioni mondiali si annunciano 52.000 spettatori venerdì allo stadio Olimpico di Roma, 75% di capienza massima prevista dal Cts. Gli ultimi 2000 biglietti ancora disponibili verranno messi in vendita da domani al costo di 20 euro e 100 euro per i settori Tevere e Montemario. 

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