ASCOLI - “E’ un'emozione senza precedenti. Solo così posso descrivere lo stato d'animo di una città che tra il dicembre del 2013 e l'agosto del 2015 ha visto passare la propria squadra dalla gogna del fallimento alla promozione in B” commenta la sentenza di appello il sindaco di Ascoli, Guido Castelli.
“Saluto e ringrazio il presidente Francesco Bellini, i soci e tutto lo staff della società che hanno condotto, sul campo e fuori dal campo, la nostra squadra lungo un sentiero tutt'altro che semplice.
L'amministrazione comunale sará sempre a fianco dell'Ascoli Picchio per sognare insieme. Non siamo che all'inizio”. Gioia anche da parte di due artefici delle precedenti promozioni in serie B: Bepi Pillon e Renato Campanini. L'ex tecnico bianconero si lascia andare ai ricordi: " Quando mi chiamò l'allora presidente Roberto Benigni mi disse subito che voleva andare in serie B senza passare per i playoff. Rrisposi che avrei fatto quello che potevo. Riuscimmo a fare una bella cavalcata, una cosa stupenda che coinvolse tutti. La squadra disputò un grandissimo campionato , guadagnando il primato già primi dalla terza giornata senza più lasciarlo, Una marcia incredibile la nostra". Molto forte anche la squadra: "Il gruppo aveva tutte le componenti per far bene. In campo eravamo Diabolici, un nome che ci diedero i tifosi e molto appropriato. Eravamo micidiali su tutti i sensi . In città si respirava un'atmosfera positiva". Una volta in B... "Ottenemmo una salvezza tranquilla con giocatori come Barzagli, Brienza , la nostra era una squadra ringiovanita, cambiata di molto, lasciando solo l'organico della promozione , in modo da fare le cose nel modo giusto. Dispiace sempre quando vanno via i giocatori che ti hanno fatto guadagnare una promozione come Pinuccio Di Meo, al suo posto prendemmo Tangorra".
Pillon prosegue con i ricordi: "Non fu difficile amalgamare i nuovi innesti, quando si ha l' ossatura della squadra anche per i nuovi è facile capire cosa significa giocare con l'Ascoli, cosa significa indossare la maglia bianconera e giocare in un ambiente così caloroso. Mi sento di fare un forte in bocca al lupo all'Ascoli, sperando che questo sia l'inizio di una grande rinascita e che l'Ascoli faccia bene anche in B".
Da Pillon ad uno degli artefici della prima promozione in cadetteria il bomber Renato Campanini negli anni Settanta "Sono felicissimo - dice - ricordo ancora quella nostra promozione tutta la città era impazzita di gioia, la nostra fu una grande vittoria e gran parte del merito fu di Carletto Mazzone. Spero adesso in una grande crescita dell'Ascoli Picchio".