Tommaso Marini all'assalto: caccia al colpo grosso ai Mondiali del Cairo

Tommaso Marini
Tommaso Marini
di Roberto Senigalliesi
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Mercoledì 20 Luglio 2022, 01:20

ANCONA - È il giorno del fioretto maschile e quello di Tommaso Marini. Oggi al Cairo, ai Campionati Mondiali, dove sarà la volta del fiorettista anconetano delle Fiamme Oro che cercherà di stupire di nuovo dopo una prima parte di stagione sopra le righe nella quale ha ottenuto brillanti risultati e balzato al terzo posto del ranking. La finelae per l’oro è in programma alle 19,05 e sarà trasmessa su RaiSport e Eurosport 2,. Riguardo agli avversari di Marino, oltre agli altri azzurri i più accreditati sono Ka Long (Hong Kong) e Shikline (Giappone). 


Dopo le prime due prove opache di Coppa del Mondo, che – ha confessato al Corriere - gli avevano fatto perdere le giuste motivazioni, Marini ha infilzato, è proprio il caso di dirlo, una serie di ottime prestazioni vincendo due volte in Coppa (a Belgrado ed a Incheon, Corea), piazzandosi terzo a Plovdiv e centrando l’argento agli ultimi campionati europei di Antalya, battuto solo nel derby italico, dal più esperto e plurimedagliato Daniele Garozzo. Oltre ad essere stato protagonista nella gara a squadre vincendo 3 tappe su 4. Al Cairo l’Italia si schiera appunto con il quartetto delle meraviglie. In singolare, oltre a Tommaso, ci saranno lo stesso Garozzo, numero 2 del ranking mondiale, Alessio Foconi (numero 4) e Giorgio Avola (tredicesimo). Quest’ultimo, come è successo in precedenza, cederà il posto all’altro giovane Guillaume Bianchi nella prova a squadre. Insomma un vero e proprio squadrone dove Tommaso Marini, 22 anni, è il più giovane del lotto ma in grado di puntare in alto.
Esordio iridato
Per Tommaso sarà la prima volta in un campionato del mondo assoluto ma lui non è il tipo che soffra queste situazioni.

E lo ha dimostrato agli europei di Antalya, anche qui affrontati per la prima volta, dove arrivò a sfiorare il titolo assoluto. «Sono in pace con la coscienza – ha detto – prima di imbarcarsi per l’Egitto – perché ho fatto tutto quello che dovevo fare. Sono fiducioso e rinfrancato da quello che è successo negli ultimi mesi. Ho ritrovato motivazioni e voglia di gareggiare. E, al netto del valore degli avversari, spero di disputare delle buone gare».

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