Ad Ancona è scoppiata la Melchiorri mania: tifosi impazziti dopo la doppietta del bomber contro la Reggiana

Ad Ancona è scoppiata la Melchiorri mania: tifosi impazziti dopo la doppietta del bomber contro la Reggiana
Ad Ancona è scoppiata la Melchiorri mania: tifosi impazziti dopo la doppietta del bomber contro la Reggiana
di Peppe Gallozzi
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 16:11
NCONA E’ inutile negare l’evidenza. Ad Ancona è scoppiata la Federico Melchiorri mania. Dopo la doppietta del numero undici (quattro gol in tre partite con la maglia biancorossa) che ha piegato la Reggiana capolista, davanti ai 5209 del Del Conero, in città non si parla d’altro. Al netto dei social, che brulicavano di commenti gioiosi già dal sabato sera, ieri tra le vie del centro e nei principali bar per la consueta colazione della domenica mattina si sentivano ripetere sempre le stesse parole: Ancona, Melchiorri, Serie B. Perché sognare non costa nulla, la squadra gioca bene e in modo spensierato. E se il primo posto, distante dieci punti, appare ancora una vetta quasi irraggiungibile il pensiero generale è che questa squadra nei playoff possa avere tutte le carte in regola per dire la sua. Una su tutte, proprio il bomber treiese. 


«Uomo giusto per sognare» 


Che Melchiorri sia l’uomo giusto per sognare, nei giorni scorsi, lo ha ripetuto anche il ct Roberto Mancini intervistato proprio sulle nostre colonne: «L’Ancona mi sembra sulla strada giusta. Ora, con Melchiorri, che è un attaccante super per la categoria, si è rinforzata notevolmente e può puntare molto in alto per la gioia dei tifosi che sono sempre attenti e calorosi e che meriterebbero di giocare campionati di ben altro livello e qualità». Dello stesso avviso anche il popolare giornalista Sky di calciomercato Gianluca Di Marzio venerdì scorso a Sirolo per un “salotto” a Teatro Cortesi: «Melchiorri è l’esempio di chi nonostante l’età accetta le sfide, scende di categoria per sentirsi ancora importante. A 36 anni è raro trovare questo tipo di umiltà rimettendoci anche dei soldi. L’Ancona prendendolo dal Perugia ha fatto il colpo giusto per puntare in alto».


«Un talento da sempre»


Prima di sbarcare nel calcio dei grandi, nelle dodici stagioni tra Serie B e la Serie A con le maglie di Padova, Pescara, Cagliari, Perugia e Spal, la rampa di lancio fu proprio nelle Marche. La prima tappa, senza dubbio, fu quella di Tolentino con Roberto Mobili in panchina: «L’ho ritrovato dopo la prima esperienza tra i Pro (Siena, Samb, Giulianova e Poggibonsi) quando fu frenato da quel problema di salute (cavernoma, ndr).

Aveva un altro passo, in Eccellenza era in grado di fare la differenza quando voleva. E’ sempre stato un talento trascinante, lo rivedo anche ad Ancona con queste caratteristiche». Sulla identica linea d’onda c’è anche Guido Di Fabio, mentore dell’anno di Macerata delle 30 presenze e 22 reti che gli spalancarono le porte del Padova: «Un ragazzo strepitoso ed un professionista esemplare. Meritava la chiamata dalla Serie B, addirittura la sua grande umiltà lo portò a titubare di fronte ad una scelta del genere e fui io stesso a spronarlo. Si è avvicinato a casa in una piazza importantissima, il gol che ha fatto a Montevarchi è degno dei più grandi. L’Ancona può goderselo, senza gli infortuni Federico sarebbe arrivato molto in alto». 


Un augurio speciale 


Con la maglia del Cagliari si è tolto anche la soddisfazione di segnare in Serie A alla Sampdoria, al Torino e all’Inter. Quel pomeriggio di ottobre, a San Siro, la sua rete gelò i tifosi nerazzurri e contribuì al successo esterno degli isolani. In quella formazione, insieme a Marco Storari, c’era anche un altro ex biancorosso come Fabio Pisacane: «Ogni squadra dovrebbe avere la fortuna e il privilegio di avere in gruppo uno come Federico, uomo e calciatore. In Serie C è fuori categoria, auguro il meglio a lui e all’Ancona perché se lo meritano». 


Il retroscena


Oggi è Melchiorri-mania, ma la trattativa non è stata semplice soprattutto in certi momenti. L’agente del calciatore Simone Settembri racconta qualche particolare inedito: «La volontà del ragazzo ha fatto la differenza. Per lui, da marchigiano doc, l’Ancona sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ad un certo punto i discorsi sembravano essersi raffreddati poi, grazie all’impegno di Ancona, Perugia e di Federico siamo riusciti a risolvere tutto per il meglio. Come lo vedo? Felice e sorridente. Ha accettato questa sfida, vuole portare il Cavaliere armato il più in alto possibile». 

 

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