L'ex Delcarro sulla strada dell'Ancona: «Il Cavaliere armato sempre nel mio cuore. Io via? Scelsero altri»

L'ex Delcarro sulla strada dell'Ancona: «Il Cavaliere armato sempre nel mio cuore. Io via? Scelsero altri»
L'ex Delcarro sulla strada dell'Ancona: «Il Cavaliere armato sempre nel mio cuore. Io via? Scelsero altri»
di Peppe Gallozzi
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Giovedì 13 Aprile 2023, 16:15

ANCONA- Andrea Delcarro, sabato sarà nuovamente al Del Conero da avversario (era già avvenuto ad ottobre in Coppa) per ritrovare quel Cavaliere armato con cui, seppur per una sola stagione, si era legato in modo profondo. Tatuandoselo addirittura sulla pelle, a fine campionato. Con otto reti all'attivo, l'ex dorico è uno dei centrocampista più prolifici del girone: non certo il miglior cliente per la nuova Ancona di Marco Donadel.

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L'intervista

Delcarro, non una partita come le altre. Possiamo dirlo?
«Assolutamente.

Sarà diversa da quella di Coppa per forza di cose».

Ad Ancona lei ha vissuto una sola stagione, seppur intensa.
«Io ho lasciato il cuore ad Ancona (dopo l'ultima gara ufficiale entrò in curva nord per ringraziare i tifosi, ndr). La stagione scorsa mi ha fatto crescere come uomo e calciatore e dalla gente anconetana ho ricevuto qualcosa di unico. Questo bagaglio me lo porterò sempre dietro poi il destino non si sa mai cosa può riservare».

A proposito, che è successo la scorsa estate quando ci fu l'addio imprevisto?
«Non fu una mia decisione. La mattina dopo la cena di fine anno ripartii verso Verona con Marcello Sereni e mi squillò il telefono mentre ero in macchina. Dall'altra parte c'era il mio procuratore che mi stava comunicando la volontà dell'Ancona, secondo quanto gli aveva riferito il ds Francesco Micciola, di non rinnovarmi. Inizialmente pensai allo scherzo poi realizzai. Rimasi male umanamente per non aver sentito nessuno».

In sostanza fu una scelta tecnica.
«Sì, come confermò lo stesso Micciola. Ma non voglio fare polemica».

Raggiungere i playoff con il suo Rimini per incontrare, magari, proprio l'Ancona potrebbe essere uno stimolo in più?
«Siamo una squadra forte ma che ora non vive un bel periodo. Le contestazioni dei tifosi ci stanno, arrivare ai playoff ci darebbe una spinta importante».

Dopo una stagione del genere con 8 gol all'attivo se si dovessero aprire le porte della Serie B sarebbe sorpreso?
«Onestamente ci spero, sarebbe un sogno. Ora però sono completamente concentrato sul Rimini».

I dorici ripartono da Donadel. Un centrocampista che ha costruito la sua carriera sul carattere e sul lavoro. Ci si rivede un po'?
«Da giocatore e lo ammiravo per la grinta che metteva. Spero dia all'Ancona quella serenità e compattezza che aveva perso».

E sull'esonero di Colavitto che dice?
«Non voglio addentrarmi nelle motivazioni che hanno portato al cambio di allenatore. Spero che Donadel riporti serenità».

Sente ancora qualcuno dei suoi ex compagni?
«Sereni, Rolfini, con cui vado in vacanza insieme, e Iannoni su tutti. Il gruppo dell'anno scorso era sano».

Che accoglienza si aspetta?
«Spero calorosa, la gente sa che per la maglia biancorossa ho sempre dato tutto. All'andata non esultai, se ricapiterà non lo farò neanche in quest'occasione».

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