La mitica sfida dell'Azteca del 1970
Godetevi le pagelle di Gianni Brera

La mitica sfida dell'Azteca del 1970 Godetevi le pagelle di Gianni Brera
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Sabato 2 Luglio 2016, 18:22 - Ultimo aggiornamento: 20:15
ROMA - Otto volte Italia-Germania tra Mondiali ed Europei, dal 1962 ad oggi, prima della partita di stasera a Bordeaux. Quattro vittorie degli Azzurri e quattro pareggi il bilancio. La sfida più famosa, la semifinale del 17 giugno 1970 a Città del Messico, con il 4-3 ai supplementari che venne subito ricordato con una targa allo stadio Azteca: «la partita del secolo». Tra i commentatori di quella storica gara vi fu Gianni Brera, che nelle pagelle diede i voti più bassi, 5 a Giacinto Facchetti e Fabrizio Poletti e il più alto ad un altro difensore, Tarcisio Burgnich, un 9+. Solo 6- all'autore della rete decisiva, Gianni Rivera.

Queste le pagelle del grande giornalista ai protagonisti azzurri di quella sfida.

Albertosi: va perdonato, come la Maddalena, perchè molto ha parato: però tre o quattro volte è salito in pallone: 7 merita, con qualche sospetto.

Burgnich: eroe della giornata: non per il gol, e neanche per avere scoraggiato Loehr e poi Grabowski, ma per aver tenuto l'area su Mueller da grandissimo gladiatore: 9+, come minimo.

Facchetti: diciamo disastroso, intronato, preoccupante (Dio, che dispiacere parlarne male: ma debbo: e non meno doveroso mi sembra rendere noto che, se gioca su Jairzinho, possiamo tranquillamente salutare la Rimet. Va in Brasile, garantito: 5.

Bertini: un muscolare tosto ma stolido: quando è in area, tremo. Lascia a Seeler almeno cinque incornate da gol (o da rifiniture per il gol). Su Seeler, in partenza, bisognava mandare Burgnich, che è buonissimo di testa. Gli diamo 6 meno, al Bertini, per le stoiche botte che ha preso e che ha dato.

Rosato: pare un tavolino scancosciato, a volte, però duro, diligente, maligno. Mueller, con lui, non segna: 6,5.

Cera: quando c'è mischia in area, la sua fragile sagoma scompare. Bravo, attento, però gracile. E dobbiamo stare zitti perchè fa già miracoli. In fondo non è quello del libero il suo mestiere: mercoledì sarebbe andato bene il Ferrante: ma chissà in che stato psicofisico si trova, adesso? A Cera: 7 meno meno.

Domenghini: a volte lo rincorrerei con un bastone, tanto è gnocco e stordito; più spesso lo rincorrerei per abbracciarlo. Ha fatto poco poco cinquanta chilometri: il terzino, il mediano, l'interno, l'ala! Valutato il suo apporto compulsando le note, dopo la partita, penso che meriti 8, non meno.

Mazzola: ottima partita su Beckenbauer, al quale ha restituito pure una bella lecca. Sta imparando a fare il vero interno. Mi piace anche si lagni di poter giocare solo 45?. Merita 7,5.

Rivera: come sarebbe bello se potessimo farne giocare dodici. Lui ci vuole, certe cose le fa meglio di tutti: ma quanto può costare a volte, impiegarlo. Merita 6 meno.

Boninsegna: dai quarti, un vero fenomeno: e come dicevo, ricordando la legge dei grandi numeri, doveva segnare proprio mercoledì. Poi ha sprecato anche, ma quante buone cose! 7,5.

De Sisti: con Mazzola aveva un valido appoggio. Con Rivera, niente o quasi. Si è salvato perchè naviga sempre alla meglio nel mare magno del centrocampo: 6+.

Riva: ha giocato meglio che con il Messico. Ha avuto sfortuna in due ottime incornate volanti. Ha segnato un gol da grande campione. Poi, le cose migliori le ha fatte a sostegno: 6,5.

Poletti: ha esordito nel fuoco, povera anima. Autogol e lecche rabbiose. Un bel cross-gol mancato al balzo da Boninsegna ormai esausto: 5.
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