Euro 2020, Zoff scrive per noi: «L'Italia ha un gruppo solido, come il nostro in Spagna '82»

Euro 2020, Zoff scrive per noi: «L'Italia ha un gruppo solido, come il nostro in Spagna '82»
Euro 2020, Zoff scrive per noi: «L'Italia ha un gruppo solido, come il nostro in Spagna '82»
di Dino Zoff
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Giovedì 8 Luglio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 22:04

Che bella questa Nazionale. Bella e forte. Fa tutto quello che bisogna fare, quello che la gente si aspetta: gioca bene al calcio ma ha anche imparato a soffrire, come ampiamente dimostrato sia nei quarti con il Belgio sia nell’ultima semifinale vinta ai rigori con la Spagna di Luis Enrique, una squadra molto temibile, forse il peggior cliente che ci sia capitato. Ha riportato la passione dopo un periodo negativo, Roberto Mancini è stato davvero bravo, nell’allestire una rosa all’altezza e in più viene da una serie infinita di successi, che hanno riportato entusiasmo. 
Molti mi chiedono se l’Italia che ha guadagnato la finale di Euro2020 somigli un po’ alla mia, quella che ha trionfato in Spagna nel 1982. Qualcosa c’è, anche se la differenza tra le due epoche è notevole e non va dimenticata. Non c’era un uomo chiave in Spagna, non c’è nemmeno adesso. La differenza l’ha fatta e la sta facendo il gruppo. Era un bel gruppo quello nostro, lo è quello di Mancini, che ha un carattere diverso da Bearzot e io non posso che augurargli di vincere come ha fatto il nostro ct. Forse dietro questa Nazionale c’era, in partenza, un po’ di fiducia in più rispetto alla nostra, aspettative migliori. La nostra, invece, era considerata poco, i media non ci davano come favoriti, ma era solo un problema che arrivava dall’esterno. Diciamo che noi avevamo intorno un po’ di negatività in più rispetto a questa, siamo partiti convinti di poter vincere, ma non tutti erano d’accordo e le polemiche erano tante. Questa Nazionale viene da una qualificazione a punteggio pieno, normale che ci sia dietro maggiore fiducia, del resto anche io l’ho sempre messa tra le prime quattro. 

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Una vittoria sarebbe importante per il Paese, come fu quella del 1982.

Il successo di Madrid riaccese l’Italia, riportò sorrisi, mi auguro davvero che possa valere lo stesso per la Nazionale di Mancini, che a Londra domenica ha la possibilità di fare un grande regalo agli italiani. Ce lo meriteremmo, tutti quanti, dopo l’anno e mezzo che abbiamo vissuto. Non dimentichiamo che noi abbiamo pagato il prezzo più alto al Covid. Le possibilità di vincere ci sono, l’Italia si è guadagnata la fiducia di tutti, ha la forza per trionfare a Wembley e rompere finalmente la maledizione azzurra negli Europei: ci siamo fermati a quello del ‘68, sono passati troppi anni ormai. In questi anni l’abbiamo solo sfiorato questo sogno, a me, come ct, è sfuggito per una trentina di secondi nel 2000. Peccato.

 
L’Italia ha una rosa molto eterogenea, chi entra riesce subito a inserirsi e calarsi nella partita. Da portiere a portiere: Gigio Donnarumma è cresciuto molto, è ancora giovane ma molto capace, ha già una buona esperienza, pur essendo appena un ventiduenne. Sono anni che gioca in serie A e ora farà anche tappa in una grande squadra all’estero, continuando la sua crescita. Non so se sia paragonabile a me o a Gigi Buffon, siamo in un’altra epoca storica, questo ce lo dirà solo il tempo e i risultati che gli auguro possa ottenere con la Nazionale e non solo. Di sicuro, ha il talento per fare una grande carriera. E infine, vorrei dedicare un capitolo a Leonardo Spinazzola. Che dispiacere vederlo a terra in lacrime. Si è reso subito conto della gravità dell’infortunio. Spero sia solo un’assenza. Non un’assenza determinante. Forza azzurri.

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