Zaniolo, l'asso di coppa aspetta la Conference. Totti: «Nicolò, continua così»

L’attaccante, pronto al rientro, si aspetta un’altra notte magica

Zaniolo, l'asso di coppa aspetta la Conference. Totti: «Nicolò, continua così»
Zaniolo, l'asso di coppa aspetta la Conference. Totti: «Nicolò, continua così»
di Alessandro Angeloni
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Martedì 26 Aprile 2022, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 22:59

«È stata una delle notti più belle della mia carriera». Nicolò Zaniolo ricorda quel Roma-Bodø, la sua festa: non era una Champions, non era la finale mondiale, era solo il ritorno di un quarto di Conference League, eppure quella sera Nick è stato segnato per sempre, la sua stella era appena tornata a brillare dopo un periodo nero, fatto di equivoci, panchine indigeste, delusioni, risposte su un rinnovo di contratto che non sono mai arrivate. Una delle notti da mettere in fila, dopo quella dell'esordio a diciotto anni al Bernabeu contro il Real Marid e la doppietta contro il Porto (entrambe in Champions) prima di fermarsi per due volte a causa di un doppio, e serio, infortunio al ginocchio, che gli hanno rallentato l'ascesa. Nicolò ha saputo aspettare, oggi nella Roma è un protagonista, è l'asso di coppa, con Abraham, suo amico e gemello del gol.

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Nicolò a caccia di conferme europee, l'inglese che vuole restare in cima alla classifica di cannonieri di Conference che ora divide - otto gol - con Cyriel Dessers (Feyenoord): entrambi hanno nei piedi il comando per regalare alla Roma una coppa Europea. Lo sanno, ci credono, vogliono questa responsabilità. Zaniolo ha il bisogno di rivivere un'altra notte di stelle, un'altra come quella con il Bodø. Ha il desiderio di trascinare la Roma a Tirana, sede della finale di questa neonata coppa che per i giallorossi conta tanto, visto che dal 2008 qui non si vince nulla.
IL CONTRATTO APPESO
Passo dopo passo, un pensiero alla volta, si comincia giovedì, a Leicester: Nick torna a disposizione dopo aver saltato per squalifica la partita di Milano.

Forte dei suoi cinque gol in Conference, tutti all'Olimpico: uno con il Trabzonspor, uno con lo Zorya e tre con il Bodø. Aspetta il sigillo in trasferta, dopo aver segnato la sua prima tripletta in carriera all'Olimpico. Lui segna, sorride anche se non vive il gol come «un'ossessione» alla Abraham. Però gli piace e segnare tre reti, tutte insieme, e una più bella dell'altra, dà gioia. Specie quel cucchiaio, che ha ricordato Totti. Ed è proprio l'ex capitano (che una semifinale di coppa europea con la Roma non l'ha mai giocata), impegnato ieri nella finale di Supercoppa Calcio a 8 con la sua squadra, a rilanciare Zaniolo.

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«Deve crescere, deve fare il suo con tranquillità, poi le cose vengono da sole. La finale è a un passo, spero di andare anche io a Leicester. Pellegrini? Ha conquistato la piazza in mano, la gente ha capito che ragazzo sia: puro e vero. E' il capitano del futuro». Zaniolo va avanti per la sua strada, sperando di entrare nel cuore dei tifosi come l'ex capitano. Magari a suon di triplette. «Quella con il Bodø l'avevo sognata proprio così. non ci credevo ma è arrivata e sono felicissimo», le parole di Nicolò al sito della Uefa. L'attaccante della Roma non sa cosa farà da grande, se il suo futuro sarà ancora nella capitale o meno (il rinnovo del contratto resta appeso e la Juventus preme): una cosa al momento la sa ed è quasi un chiodo fisso. «Vincere un trofeo con la Roma. E sarebbe motivo di grande orgoglio, un punto di partenza e non d'arrivo. Per i tifosi significherebbe tantissimo, come per noi. Quattordici anni di attesa per un titolo sono un po' troppi. Quindi noi quest'anno ci proveremo a portarlo a casa. Il rapporto con Mourinho? Ci ha inculcato l'arte del non mollare mai. E speriamo di vincere qualcosa con lui. Dal primo giorno che ci siamo riuniti a Trigoria, abbiamo subito lavorato per provare a fare qualcosa di importante già da quest'anno. Lui sa come fare a vincere, penso che abbiamo più possibilità». Mourinho carica il gruppo, poi tocca ai giocatori rispondere presente. Zaniolo, a meno di clamorosi ripensamenti, a Leicester ci sarà, come lo scorso 14 aprile all'Olimpico, da protagonista. Giocare in Inghilterra dà sempre stimoli particolari. «Giocheremo contro una squadra forte, che corre tanto: la classica inglese. Noi però siamo forti, siamo la Roma, abbiamo dimostrato quest'anno di potercela giocare con tutte: non abbiamo paura del Leicester.

 

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