Svizzera-Italia, Mancini vuole ripartire: «Basta vivere di ricordi: torniamo a vincere». I dubbi in attacco

Svizzera-Italia, Mancini vuole ripartire: «Basta vivere di ricordi: torniamo a vincere». I dubbi in attacco
di Alessandro Angeloni
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Domenica 5 Settembre 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 10:14

E’ già una di quelle notti col brivido, nella quale è meglio tenere gli occhi ben aperti. L’Italia, sì quella che ha trionfato a Wembley, già non può sbagliare. Eppure dalla trionfale notte inglese non sono passati nemmeno due mesi, ma il calcio a volte è senza memoria e annulla i sentimenti. E già bisogna ricominciare da capo, Mancini lo sa è abituato, ce lo dimostra quando sostiene che non si debba vivere di ricordi. L’1-1 contro la Bulgaria costringe la Nazionale a battere stasera, a Basilea, la Svizzera (che ha due partite da recuperare e quattro punti in meno, 6 contro 10), un po’ come accadde durante l’Europeo, nella seconda partita del girone, quando grazie a un indiscutibile 3-0 (doppio Locatelli e Immobile) l’Italia ha cominciato a sognare. Nessuno del clan azzurro vuole rivivere spareggi strani, di venturaiana memoria, meglio arrivare primi e, appunto, serve una vittoria per non steccare il Mondiale del Qatar e per essere in situazione di vantaggio nel ritorno all’Olimpico, previsto a novembre. Questa Italia è un’altra squadra rispetto a quella del biennio 2016-‘18, dà maggiori garanzie, è quella che due mesi fa ha incantato e vinto, seppur quella che affronteremo oggi sarà pure un’altra Svizzera, con nuovo Ct, Yakin e non Petkovic, e qualche giocatore in meno, vedi Freuler (squalificato) e Xhaka (Covid), e gli acciaccati Benito, Gavranovic e Shaqiri. 
ACCIACCHI
L’Italia sta meglio, a parte la delusione per il pari di Firenze con la Bulgaria. In bilico c’è Verratti (Gianluca Mancini ha lasciato il ritiro per un’infiammazione al piede), che ha preso una botta al ginocchio e al suo posto potrebbe giocare Locatelli, altro piccolo eroe a Euro 2020 e proprio di quella sfida all’Olimpico contro la Svizzera, segnando una doppietta. Si gioca a Basilea, ambiente ostile, stadio pieno e rumoroso. L’Italia ha bisogno di ritrovare la vena gol: Immobile, pure lui in rete contro la Svizzera a Euro 2020, non è in discussione, ma dietro scalpitano i vari Raspadori, Scamacca e pure Zaniolo, con gli altri falsi nove Bernardeschi e Berardi, buoni anche come vice Chiesa. Non è una questione di uomini, secondo il ct, ma di mira, giusta o sbagliata.

Ma in questi giorni ha provato soluzioni alternative: Zaniolo è una di queste. «Basta aggiustarla un po’ la mira, qualche centimetro vicino al palo o poco dopo la mano del portiere. La prestazione va bene anche quella di Firenze, se rigiocassimo nella stessa maniera sarei soddisfatto e fiducioso che possa arrivare la vittoria», sentenzia Mancio, che al fianco ha Chiellini. La coppia che sa di Europeo. Torna Giorgio al centro della difesa, lui che da Wembley a oggi ha giocato solo 30’ contro l’Udinese. Conterà/basterà il suo carisma? Mancini ha bisogno di atletismo oltre che di personalità. «Giocheremo una partita in cui ci sarà da correre e io ho bisogno di gente che sia pronta». Ecco perché sarà più Locatelli che Verratti, magari. Anche se ieri Marco era in gruppo durante la rifinitura. «Nel calcio non si può, e non possiamo pensare alla serata dell’11 luglio: è stata bellissima ma non dobbiamo pensarci più. È lì, tutti saranno ricordati per questo, ma il futuro è diverso e tutti dobbiamo lottare per vincere ancora».C’è anche voglia di riscatto dopo il passo falso con la Bulgaria. Per Mancini un incidente di percorso. «Siamo abbastanza tranquilli. Sappiamo che dobbiamo vincere perché giovedì abbiamo perso dei punti. Ora abbiamo le qualità per farli, e se giochiamo come sappiamo possiamo vincere. Sarà una gara difficile, ma non perché siamo campioni d’Europa, ma semplicemente perché tutte le gare contro la Svizzera sono sempre state complicate». Lo sa anche capitan Chiellini, pronto a riprendersi il posto al fianco dell’amico Bonucci. «Con la Svizzera è sempre difficile, ma sarà decisiva solo in caso di sconfitta. Settembre è sempre un mese complicato, pure lo scorso anno con la Bosnia ci siamo fermati, poi abbiamo cominciato un percorso che ci ha portati alla vittoria della Coppa. Speriamo di ripetere lo stesso trend». Il pareggio sarebbe un risultato pericoloso per l’Italia in vista della qualificazione in Qatar ma allo stesso tempo profumerà di storia: in caso di non sconfitta, la Nazionale eguaglierà con 36 risultati utili consecutivi il Brasile.

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