Superlega, Florentino Perez: «Se non si farà moriremo tutti». E attacca la Uefa

Superlega, Florentino Perez: «Se non si farà moriremo tutti». E attacca la Uefa
Superlega, Florentino Perez: «Se non si farà moriremo tutti». E attacca la Uefa
di Giuseppe Mustica
4 Minuti di Lettura
Martedì 20 Aprile 2021, 12:25 - Ultimo aggiornamento: 13:49

«Se non si farà moriremo tutti. La Superlega nasce per salvare il calcio. Non è una cosa tra ricchi. Ma è un progetto per aiutare tutti i club. Per colpa del Covid il calcio ha perso 5 miliardi di euro. Noi 100 milioni in 3 mesi». Florentino Perez, il presidente designato della Superlega, ha parlato ieri sera in una lunga intervista al canale spagnolo Mega, all'interno della trasmissione "Chiringuito de Jugones". Ha spiegato il progetto che ha scatenato un vero e proprio putiferio. Difendendo la scelta dei 12 club fondatori e attaccando Uefa e Fifa:«Poco trasparenti. È possibile che sappiamo quanto guadagna Lebron James e non il presidente della Uefa? Il regime di monopolio è finito. Parte una nuova era». «L'unico modo che abbiamo per sopravvivere è creare nuovi introiti. E solamente il mercato televisivo ci può aiutare. L'attuale Champions - ha spiegato - non attira. I tifosi non vogliono vedere partite contro club modesti. E i giovani, inoltre, si stanno allontanando dal calcio, non riescono a guardare un match per 90 minuti. Forse accorciare le partite potrebbe essere una soluzione». 

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FORMULA


«Si è detto che la nostra è una Liga chiusa, ma non è vero. Ci sono 5 posti liberi, ma ancora non abbiamo stabilito i criteri di qualificazione. Il nostro progetto è una piramide: generiamo entrate e le ridistribuiamo più in basso. Bisogna puntare sulla competitività del prodotto. Noi presidenti siamo tutti amici, ci conosciamo da molto tempo, e abbiamo capito che l'unico modo che abbiamo per salvarci è quello di aumentare l'appeal. Non sono mosso da nessun interesse personale».

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LE ACCUSE DI CEFERIN


«Il presidente della Uefa è un impresentabile. Ha usato termini pessimi per descrivere il presidente di un club storico come la Juventus. Non si può insultare Agnelli, un nostro collega, in questo modo.

Non vogliamo un presidente così. Bisogna chiarire. Ma eviteremo gli scontri. Siamo disposti a parlare».

 


L'AVVIO

«Vorremmo partire il prima possibile. Faremo di tutto per farlo già ad agosto. Ma ripeto, vogliamo parlare. Non cercheremo nessuno strappo. Magari non ci riusciremo e dovremo aspettare un altro anno. Magari non ce la faremo a trovare un accordo e non si farà nulla. Ma io sperò proprio di sì, altrimenti moriremo tutti».

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LE ALTRE SQUADRE


«Al momento non abbiamo contattato il Psg. I club tedeschi hanno detto di voler farla finita con i campionati locali ma non è così. La meritocrazia non può interessare 50 squadre. I club fondatori creano introiti. Però ci sono club come il Napoli e la Roma che meritano di partecipare, e studieremo una formula perché possano qualificarsi». Perez ha anche parlato del rischio di essere esclusi dai campionati:«Siamo tranquilli, non esiste proprio questo rischio. Ne sono certo. Come sono altrettanto convinto che chi è impegnato nella Champions League o nell'Europa League non verrà eliminato. Non ci sono proprio le basi legali per farlo». 

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UN PENSIERO A CAIRO


Durante la trasmissione a Florentino Perez è stata mostrata la prima pagina di "Marca", che commentava in maniera critica la nascita della Superlega:«Dico solo una cosa. Sapete chi è il padrone di questo giornale? È il presidente del Torino, rivale della Juventus. Mi fa piacere darvi queste informazioni» ha sottolineato, ridendo.

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CHIUSURA SUL MERCATO


«Non c'è nessuna possibilità che Ronaldo torni a Madrid. Ha un contratto con la Juventus. I tifosi mi chiedono Mbappé, e io rispondo "tranquilli". Voglio molto bene a Sergio Ramos, ma al Real stiamo vivendo una situazione particolare: chiudiamo la stagione e parleremo. Non ho detto proprio che non resta».

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