Stadi, caos riaperture ai tifosi: sì da Veneto e Lombardia. Il governo convoca le Regioni

Stadi, caos riaperture ai tifosi: sì da Veneto e Lombardia. Il governo convoca le Regioni
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Sabato 19 Settembre 2020, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 04:46

In Veneto e Lombardia gli spettatori possono assistere agli eventi sportivi, al massimo 1.000 negli impianti all'aperto e 700 in quelli al chiuso, nei quali sia possibile la preassegnazione dei posti a sedere. Lo prevedono le ordinanze firmate dal presidente delle Regioni, Luca Zaia e Attilio Fontana. I tifosi, si legge nell'ordinanza del Veneto «hanno l'obbligo di occupare per tutta la durata dell'evento esclusivamente i posti a sedere specificamente assegnati, con divieto di collocazione in piedi e di spostamento di posto, assicurando tra ogni spettatore seduto una distanza minima laterale e longitudinale di almeno un metro». Intanto il ministro per le Autonomie Francesco Boccia ha convocato per questo pomeriggio, alle 17.30, una riunione in videoconferenza per discutere della questione della riapertura degli stadi a cui parteciperanno i ministri Spadafora e Speranza, oltre al presidente della Conferenza delle Regioni, Bonaccini.

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L'intervento del ministro arriva dopo la posizione presa del Piemonte. «Dopo le dichiarazioni del ministro Spadafora, ci siamo interfacciati con Roma. Il Governo ha assicurato l'emanazione di un provvedimento nazionale nelle prossime ore», ha detto il governatore, Alberto Cirio, sulla riapertura degli stadi. «Ci auguriamo che non sia l'ennesimo annuncio - aggiunge - in tal caso risolveremo la cosa la prossima settimana a livello regionale».


In Veneto

Gli spettatori devono indossare la mascherina per tutta la durata dell'evento, se al chiuso; all'aperto la mascherina va indossata dall'ingresso fino al raggiungimento del posto e ogni volta ci si allontani, incluso il momento del deflusso. L'ordinanza inoltre indica «l'utilizzo di tecnologie digitali» per automatizzare l'organizzazione degli ingressi, evitare «prevedibili assembramenti» e per consentire la registrazione degli spettatori; impone varchi per l'accesso del pubblico per evitare assembramenti nel momento del controllo temperatura e biglietti. Vieta l'ingresso di striscioni e bandiere; dispone il deflusso a gruppi degli spettatori al termine della manifestazione; deve essere attivato un servizio di steward con il compito di assistere il pubblico e controllare il rispetto delle misure. L'ordinanza è stata emessa «in attesa delle linee guida di competenza statale relative ai campionati nazionali e internazionali». Alla luce del Dpcm del 7 agosto scorso, prorogato fino all'8 ottobre, «sussistono i presupposti - si legge nel testo - per autorizzare... lo svolgimento delle partite dei campionati nazionali alla presenza del pubblico nel rispetto delle disposizioni specificate nel dispositivo».

Nessuna apertura al pubblico, nemmeno parziale, dello stadio Bentegodi di Verona, questa sera, per la prima di campionato tra l'Hellas e la Roma, ma solo ingressi a invito. Lo hanno confermato all'ANSA fonti della società gialloblù. La motivazione sta nei tempi troppo stretti, rispetto all'ordinanza regionale emesso stamani, per organizzare un'eventuale vendita di biglietti e l'assistenza interna con steward sugli spalti.

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