L’Inter si inchina ai suoi ex e fallisce la grande chance di portarsi per qualche ora al comando in attesa di Milan-Juventus. Sono Candreva e Balde a porre fine alla striscia di otto vittorie consecutive e a consegnare a Conte, nel giorno dell’Epifania, una calza piena di carbone. Tanti motivi di rammarico, a cominciare dal rigore che a inizio gara Audero para a Sanchez. La prima di tre chiamate VAR per Valeri che poi, a seguito di consulto con Chiffi, correggerà altre due decisioni prima togliendo e poi assegnando un penalty alla Samp. Bravo Candreva a spiazzare Handanovic, bravissimo Keita a raddoppiare verso la fine del tempo. Non basta il gol di testa di De Vrij al 65’, insieme all’innesto di Lukaku, per cambiar verso a una partita in cui Audero compie almeno tre parate decisive su Lautaro.
LA PARTITA - Lukaku, come da indicazioni della vigilia, va prudenzialmente in panchina. Conte punta sulla coppia Sanchez-Lautaro. Panchina anche per Vidal, l’interno di sinistra è Gagliardini. Ranieri ha grande fiducia negli ex: Candreva sulla linea di trequartisti al servizio di Balde. Quagliarella, a sorpresa ma forse nemmeno troppo visto il possibile disturbo delle voci juventine delle ultime due giornate, si accomoda in panchina.
Il primo quarto d’ora è, a dir poco, vibrante. L’Inter prende il controllo del campo. Al 9’ Young, dal limite dell’area, costringe Audero a un grande intervento. Poco dopo, Skriniar sfiora il palo alla sinistra della porta blucerchiata. Valeri riceve la prima chiamata VAR della giornata: braccio largo di Thorsby e rigore concesso all’Inter. La grande occasione per andare presto in vantaggio è mal sprecata da Sanchez: Audero si tuffa sulla sua destra e respinge, sul tap-in Young centra in pieno la traversa.
L’episodio cambia volto alla gara. La Samp guadagna autostima e fiducia. Al 14’ su punizione di Candreva, è Tonelli, con un imperioso stacco, a colpire la traversa. Due minuti dopo, Valeri assegna un penalty ai blucerchiati per un mani di Lautaro (ammonito) su botta di Jankto ma poi rettifica la sua decisione a seguito di un check del VAR. Il fallo avviene fuori area. Al 22’, però, ancora mani in area, questa volta di Barella sugli sviluppi di un angolo: Valeri prima lascia correre ma poi, su richiesta di Chiffi, va a rivedere l’episodio. E’ rigore: Candreva, in assenza del rigorista ufficiale Quagliarella, si incarica della trasformazione ed è bravo a spiazzare Handanovic.
La partita prende una piega decisamente favore alla Sampdoria, brava a contenere al minimo le sfuriate offensive nerazzurre. Al 38’ Damsgaard va in slalom sulla destra, salta tre giocatori e indirizza al centro per l’accorrente Keita: di prima intenzione, il senegalese brucia Skriniar e infila Handanovic. L’Inter cerca con insistenza di riaprire la gara prima dell’intervallo, Sanchez e Lautaro falliscono il 2-1 di un soffio.
Conte lascia Young negli spogliatoi e prova ad aumentare il tasso offensivo con Perisic. Tra il 47’ e il 55’ l’Inter va vicinissimo alla marcatura con Lautaro, con due incornate e un tiro scoordinato ma da buona posizione . Nel mezzo, in ripartenza, la premiata ditta Damsgaard-Candreva porta Jankto a colpire indisturbato ma Handanovic, questa volta, compie il provvidenziale tuffo salvezza alla sua destra.
Conte rischia tutto dopo l’ora di gioco: dentro Lukaku e fuori Gagliardini per una squadra a trazione anteriore.
Audero si supera prima su Lukaku (72’), poi sbarra la strada a Perisic (78’) e Lautaro (79’).
I cinque minuti di recupero diventano quasi sette a causa dell’ingresso di La Gumina e l’infortunio di D’Ambrosio. Il liscio finale di Bastoni, a un passo dalla porta, cala il sipario sull’Epifania noir di Conte. Ranieri, anche senza Quagliarella in campo, può esser fiero della sua Samp.
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