Roma, Mourinho: «Il tempo è la chiave per arrivare ai risultati. Il Trabzonspor? Sembrerà un play-off da Champions»

foto Mancini
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di Gianluca Lengua
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Mercoledì 18 Agosto 2021, 19:55 - Ultimo aggiornamento: 20:00

Josè Mourinho si troverà davanti il Trabzonspor nella sua prima partita ufficiale sulla panchina della Roma. Un avversario da temere secondo lo Special One che rende impreziosisce la Conference League: «Sanno come giocare, hanno calciatori di esperienza e al contrario di noi basano la loro qualità nell’esperienza di tanti giocatori». Il portoghese ha poi spiegato gli obiettivi a lungo termine del club: «La parola tempo è una parola chiave. La proprietà vuole costruire e tempo più filosofia sono le cose più importanti, evoluzione senza risultati è dura da capire. Il tempo sarà sempre un ingrediente del nostro lavoro, vogliamo migliorare e fare le cose bene». Ecco le parole di Josè Mourinho alla vigilia del match d’andata di Conference League contro il Trabzonspor. 

Le insidie del Trabzonspor. «Per essere diretto e pragmatico: non sembra un play-off di Conference League. Quando questa competizione è cominciata, la gente diceva che sarebbe stata senza squadre top, ma guardando questo play-off sembra una partita di Europa League o di Champions. Qualche anno fa Roma e Trabzonspor erano squadre che giocavano la Champions. Sono due squadre di qualità e sarebbe un peccato chiunque uscirà». 

Il futuro degli attaccanti della Roma. «Paragonare è sempre complicato, soprattutto quando lo fai con gente che ce l’ha fatta alla grande. È pericoloso anche se è una nostra tendenza, è una pressione extra di cui questi giocatori non hanno bisogno. I nostri attaccanti hanno tre profili diversi, non si può dire se gioca uno o l’altro perché possono giocare insieme. Sono super contento di questo, non nascondo che quando abbiamo preso Shomurodov ero tranquillo, non nascondo che quando si è parlato dell’uscita di Dzeko ho sentito un po’ di preoccupazione, ma dopo il direttore Tiago e la proprietà hanno risolto la situazione. Tammy non ha la storia di Edin, ma lui ha vinto tutto: dalla Premier fino alla Champions. È un ragazzo giovane e di grande potenziale.

Shomurodov lo stesso, Mayoral è nel club nella seconda stagione. Non hanno quel livello di esperienza di quelli che sono già giocatori alla fine della carriera, non li possiamo paragonare a Cristiano, Ibra, Giroud che sanno tutto di calcio, ma sono assolutamente fiducioso sulla qualità di questi ragazzi». 

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Ibanez o Kumbulla al posto di Smalling. «Lo posso dire perché i giocatori lo sanno. Giocheranno Ibanez e Mancini. Smalling ha lavorato tutti i minuti della pre-stagione dal primo giorno fino all’altro ieri. Ha lavorato benissimo, con tanta fiducia e nell’ultima partita contro il Raja ha fatto una scivolata e ha sentito dolore. Stiamo lavorando a livello preventivo, la squadra ha avuto negli ultimi anni un record negativo di infortuni. Ci sono cose che possiamo migliorare e altre che fanno parte del calcio e dei calciatori. Ma tutti insieme possiamo fare un lavoro “invisibile” che può dare risultati. Con questo piccolo problema di Chris ci può essere una piccola sensazione di deja vu, ma lui sta lavorando in maniera fantastica. Non giocherà domani e domenica, ma non sarà un problema grosso». 

Cosa ha colpito di più. «La voglia della gente di lavorare e migliorare. E quando dico gente, non parlo solo dei calciatori ma anche delle persone che sono il cuore della società. I giocatori sentono questo, sentono che intorno a loro c’è lavoro, voglia e professionalità e così è più facile capire che la direzione è giusta. Domani, ad esempio, dopo la partita non andiamo a casa ma rimarremo a Trigoria perché torneremo alle 5 del mattino. Ci sono dei sacrifici da fare se tu vuoi essere professionale e quello che mi ha colpito sono state le braccia aperte di tutti. È un esempio, ma ne potrei fare tanti altri. La parola tempo è una parola chiave. La proprietà vuole costruire e tempo più filosofia sono le cose più importanti, evoluzione senza risultati è dura da capire. Il tempo sarà sempre un ingrediente del nostro lavoro, vogliamo migliorare e fare le cose bene. Dovremo migliorare come club e squadra, ma allo stesso tempo migliorare i risultati sportivi degli ultimi anni». 

Il Trabzonspor. «Vedo la loro storia, vedo quello che fanno in campionato e la loro esperienza europea. Vedo una squadra di grande organizzazione e quando vedo questo, la cosa che voglio dire è: squadra organizzato e allenatore bravo. Non conosco personalmente Abdullah, ma sono sicuro che sia bravo. Sanno come giocare, hanno calciatori di esperienza e al contrario di noi basano la loro qualità nell’esperienza di tanti giocatori. Abbiamo due tempi per giocare: uno domani e uno giovedì prossimo. Noi faremo di tutto per vincere, non solo le eliminatorie, ma anche le due partite. Il nostro approccio per domani non è pensare che ci sarà il ritorno all’Olimpico. Avremo rispetto totale per una squadra di qualità ed esperienza».

Gli ultimi risultati del Trabzonspor e Gervinho, Hamsik e Peres. «Tutti nel club conoscono Bruno Peres, loro sanno che è un vero professionista e un giocatore che può giocare in diverse posizioni. Gervinho e Hamsik quando li guardo non sembrano due giocatori di 34 anni, ma due ragazzini: hanno avuto tanto successo nella loro carriera e continuano. Gervinho ha talento individuale, Hamsik è fondamentale a centrocampo può arrivare in area e sa gestire i ritmi di gioco. Ma ce ne sono anche altri di qualità, per questo dico che domani sembra più un play-off di Europa League o Champions. Ma è meglio così perché nessuno potrà dire che è una competizione facile da giocare». 

Un giocatore del Trabzonspor da fermare. «L’unico dubbio che possiamo avere è se gioca o no Cornelius dall’inizio. Se non gioca è facile capire gli attaccanti e i centrocampisti. È una squadra di qualità ed equilibrata: giocheranno per vincere il campionato in Turchia. Non possiamo dire che il nostro focus sarò solo su un giocatore per una squadra che merita di essere giudicata come squadra». 

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