Roma, Mourinho: «Alla squadra piacciono i miei metodi. Io non cambio. Abraham ok con il Sassuolo»

Roma, Mourinho: «Alla squadra piacciono i miei metodi. Io non cambio. Abraham ok con il Sassuolo»
di Gianluca Lengua
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Sabato 12 Febbraio 2022, 16:18 - Ultimo aggiornamento: 17:39

Alta tensione in conferenza stampa. José Mourinho commenta lo sfogo dopo la partita con l’Inter precisando che tra lui e la squadra non ci sono frizioni: «Non sono capace di dire che io non ho parlato nello spogliatoio dopo la partita, però, non dico se quello che ho detto è vero. Se qualcuno si è offeso? È una grande bugia. I giocatori mi hanno detto che gli piace come io lavoro con loro, io a loro dico tutto in faccia, dialogo, non faccio monologhi. I giocatori non vogliono che io cambi, ma non lo avrei fatto a prescindere». Ecco la conferenza stampa integrale. 

Quale reazione si aspetta dai giocatori a Reggio Emilia? Quanto è stata forte la delusione dopo la Coppa Italia?

«Per 12 minuti abbiamo fatto una partita orribile e dopo abbiamo meritato molto di più e giocato bene. La frustrazione avviene dal fatto che possiamo giocare faccia a faccia con la squadra più forte d’Italia, la frustrazione più grande è che per 12 minuti abbiamo fatto veramente male. Ne potevamo segnare due o tre, se per 90 minuti non abbiamo la sensazione che non puoi giocare contro di loro, esci sapendo che sono fortissimi. Dopo il minuto 12 siamo stati noi la squadra che avrebbe potuto fare tre gol a San Siro contro l’Inter. Per questa ragione il sentimento negativo è per i primi minuti, ma è positiva la reazione. La partita di domani è un’altra storia». 

Aveva fatto un discorso alla squadra, come quello post Inter, anche a Bodo e che ha portato a quattro giocatori esclusi, ci saranno questi provvedimenti anche domani?

«Un principio mio da sempre è che quello che succede nello spogliatoio rimane lì.

Non dico quello che è successo. Ma non sono nemmeno capace di dire che io non ho parlato nello spogliatoio dopo la partita, però, non dico se quello che ho detto è vero. Se qualcuno si è offeso? È una grande bugia. Se si sono offesi in Serie C? Hanno ragione. Qualcuno pensava che arrivassi qui con un occhio nero, ma questa è una grande bugia. I giocatori mi hanno detto che gli piace come io lavoro con loro, io a loro dico tutto in faccia, dialogo, non faccio monologhi. I giocatori non vogliono che io cambi, ma non lo avrei fatto a prescindere. Quello che è successo nello spogliatoio è allenare, è lavoro. Tu pensi che non devo dire a Ibanez che passaggio ha fatto? Non devo dire a Mancini come corre? Non devo dire a Smalling che giocando che tre i difensori devono seguire il movimento degli avversari in area? Io devo allenare, mi hanno detto bravo perché è questo quello che vogliono. Potevo utilizzare qualche brutta parola, ma non lo voglio fare come avevo fatto 12 anni fa all’Inter. Abbiamo perso una partita, abbiamo parlato, abbiamo lavorato qui, abbiamo analizzato ciò che non andava bene. Tutta la storia che viene dopo è quella parola che inizia con C e finisce con A. Esclusioni per domani? Solo Zaniolo, che è stato escluso dall’arbitro». 

Come stano Abraham e Pellegrini?

«Lorenzo sta bene e ha bisogno di trovare un po’ di ritmo. Anche Abraham sta bene».

Ha letto le dichiarazioni di Dzeko?

«Che devo sapere io di Edin Dzeko, non voglio sapere. Mi coinvolge? Non mi interessa. Non lo voglio sapere. Se è stata una bugia è una bugia, se è verità è verità». 

Dopo 34 partite ufficiali mi sembra che sia ancora alla ricerca della Roma migliore, ha provato il 4-2-3-1 poi 3-5-2 e anche il 3-4-1-2. Adesso vedremo un modulo finale?

«No, cercheremo il meglio in base ai giocatori disponibili. Se domani dobbiamo giocare in modo diverso lo faremo». 

Lei è contento di quello che sta facendo la Roma?

«Mi sarebbe piaciuto aver vinto a San Siro 1-2 con i gol di Abraham e Zaniolo nel primo tempo. Mi piacerebbe nel secondo tempo non finire 2-0 ma 1-1. Ovviamente non sono contento di come è andata». 

Lei ha elencato dei blackout che hanno compromesso la partita, come sta lavorando per eliminarli?

«Analizzando le partite, dormendo qui. Fare tutto quello che è possibile lavorando in campo. Quando abbiamo più tempo per lavorare facciamo questo. Cosa vuoi che facciamo. Non scrivere bugie, sempre la verità».

Dionisi ha detto che ci sta differenza tecnica tra Sassuolo e Roma?

«Non sono d’accordo, ho una diversa opinione da lui. Io non posso costruire dal basso. Hanno una grande qualità e sono superiori in qualche cosa». 

Ci saranno diverse partite da qui alla Conference League, come si possono bilanciare le distanze dal quarto posto? 

«Le partite in campionato non saranno inutili, per questa ragione ogni partita significa tanto. È diverso arrivare ottavi o noni. Per la Conference League ne abbiamo già parlato. Quando arriviamo in queste situazioni da dentro o fuori, se tu in queste partite vai a giocare a Rennes, a Marsiglia e inizi la partita con 10 minuti orribili sei fuori. Ci sono delle cose impossibili da migliorare, ma come squadra dobbiamo fare meglio. Non sono contento, ma mi aspetto di più. Se andiamo in Conference League, che è molto più forte di quello che pensa la gente, tu puoi dire che non parliamo di Champions con Chelsea o Liverpool, ma ci sono buone squadre buone. Dobbiamo migliorare».

È soddisfatto di questi giorni di allenamento? Davanti giocheranno Abraham e Felix?

«Non ti dico chi gioca e con che modulo giochiamo noi. È una domanda di calcio a cui io non voglio rispondere. Abbiamo studiato bene il Sassuolo, con la costruzione dal basso fantastica. Dionisi è un grande allenatore e vengono da un altro allenatore che ha i suoi principi. Sarà una partita difficile. Ci siamo allenati come la squadra solo oggi, perché chi ha giocato a San Siro ha dovuto recuperare. Solo oggi è stato fatto un lavoro tattico, più didattico che di intensità. Abbiamo lavorato su quello che volevamo fare». 

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