Roma-Milan, la notte degli esami: Mou a caccia del primo successo contro una big

Roma-Milan, la notte degli esami: Mou a caccia del primo successo contro una big
di Alessandro Angeloni
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Domenica 31 Ottobre 2021, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 09:35

Provare a volare. Andando oltre i limiti, che sono molti; accorciare le distanze con il Milan, ben messe in evidenza da Mourinho, e congelare il quarto posto, obiettivo massimo o minimo, a seconda dei punti di vista; tenere l’Olimpico, colmo di cinquantamila appassionati anche stavolta, imbattuto. Fare festa, per la prima volta, insomma. Contro una grande. Questo manca, questo la Roma deve provare a ottenere. Facendo uno sforzo fisico - terza partita di fila sempre più o meno con gli stessi - ed emotivo. Mourinho va avanti con i suoi principi ed esclude i protagonisti di Bodo, premiando Felix Afena, ormai pienamente inserito tra i big. La Roma ora vuole alzare il livello, perché battere il Milan significa poter sognare e guardare oltre con curiosità e ambizione, aspettando gennaio, quando ci sarà la resa dei conti con il passato e comincerà un nuovo futuro, più mourinhano. Stringere i denti, per ora, questo il diktat. Il successo spingerà verso l’alto (alla luce del pari di Atalanta-Lazio e la sconfitta della Juve), mentre una caduta - numericamente - cambia poco ma crea qualche fastidio, sempre.

Davanti c’è la prima in classifica, il Milan, che tanto ricorda la Roma - con due anni di vantaggio - nel percorso di crescita. Ma Mourinho sa bene che può, e già con il Napoli, l’altra capolista, lo ha dimostrato. «Mi piace giocare contro i migliori e penso di trasmettere bene ai calciatori questa sensazione di affrontare squadre più in alto in classifica e con obiettivi diversi dai nostri», così lo Special, che ribadisce come lo scudetto non sia un obiettivo della Roma. E lo fa capire meglio quando sottolinea come nella sua squadra non ci siano cambi di livello, mentre nel Milan sì. «Io a disposizione ho gli under 20». Che è un aspetto virtuoso, non per una squadra da vertice però. José, nel tracciare le differenze con gli avversari, tocca anche temi societari: «Il ruolo che sta svolgendo Pioli ha qualcosa di simile a quello che devo fare io qui ma stiamo parlando di un lavoro di società: dietro di lui ci sono persone come Paolo Maldini e il Milan ha una struttura buona e stabile, una rosa che impara mercato dopo mercato».


PROTAGONISTI
Ma stasera ogni calciatore della Roma ha il suo plus da portare per invertire la rotta, perché il calcio non è matematica.

I leader, come Mancini e Pellegrini, hanno il bisogno o dovere di confermarsi. Lorenzo è già a buon punto, con i suoi otto gol (compresa la Conference), gli manca il guizzo nella grande notte. Mancini è sereno, comanda e a breve firmerà (trovato accordo economico per il rinnovo - da 3,5 milioni a stagione - fino al 2026): stasera gli tocca il lavorone, come con Osimhen. Davanti ci sono Ibra e Giroud. Che staffetta sia ma per Gianluca cambia poco: zero distrazioni, ora più che mai. Ci attendiamo il guizzo da Zaniolo, a caccia del primo gol in campionato, emozione provata solo in Conference, e onestamente è un’altra storia. Lui che al Milan ha segnato già due reti: la prima a febbraio 2019, (1-1) con Di Francesco in panchina, la seconda a ottobre dello stesso anno, con Fonseca. Con quest’ultima ha regalato il successo alla Roma per 2-1. Era un Fonseca che giocava ancora col 4-2-3-1 e Nicolò faceva l’esterno, come oggi con Mou. Senza due infortuni sulle gambe, però. Zaniolo-Karsdorp contro Theo e Leao, un esame niente male. Chissà dall’altra parte che Viña vedremo dopo la bocciatura di Cagliari? L’uruguaiano tiene il posto, ma Calafiori si scalda: pure Matias meriterebbe di riposare. Dal suo lato agiranno Saelemaekers e Calabria ed ElSha dovrà dargli una grossa mano. Sì, più il Faraone che Micki, pronto a subentrare. Un dualismo romanista: qualcosa di esaltante di questi tempi, e non un problema, per nessuna piazza, per nessun ambiente. Mai. Se Pioli deve gestire due giganti come Ibra e Giroud, José deve tirar fuori il meglio da Abraham, che non segna in campionato dalla sfida contro l’Udinese, 23 settembre. Mancano in generale le reti degli attaccanti: Pellegrini - in campionato - ha segnato gli stessi gol, 5, di ElSha (1), Abraham (2) e Mkhitaryan (2) messi insieme. E contro stasera la Roma avrà il miglior attacco del campionato, con 23 gol. Eppure la Roma è quella che in campionato tira di più e prende più pali. E quindi? Prendere meglio la mira. Altro esame da superare.

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