Provare a volare. Andando oltre i limiti, che sono molti; accorciare le distanze con il Milan, ben messe in evidenza da Mourinho, e congelare il quarto posto, obiettivo massimo o minimo, a seconda dei punti di vista; tenere l’Olimpico, colmo di cinquantamila appassionati anche stavolta, imbattuto. Fare festa, per la prima volta, insomma. Contro una grande. Questo manca, questo la Roma deve provare a ottenere. Facendo uno sforzo fisico - terza partita di fila sempre più o meno con gli stessi - ed emotivo. Mourinho va avanti con i suoi principi ed esclude i protagonisti di Bodo, premiando Felix Afena, ormai pienamente inserito tra i big. La Roma ora vuole alzare il livello, perché battere il Milan significa poter sognare e guardare oltre con curiosità e ambizione, aspettando gennaio, quando ci sarà la resa dei conti con il passato e comincerà un nuovo futuro, più mourinhano. Stringere i denti, per ora, questo il diktat. Il successo spingerà verso l’alto (alla luce del pari di Atalanta-Lazio e la sconfitta della Juve), mentre una caduta - numericamente - cambia poco ma crea qualche fastidio, sempre.
Davanti c’è la prima in classifica, il Milan, che tanto ricorda la Roma - con due anni di vantaggio - nel percorso di crescita. Ma Mourinho sa bene che può, e già con il Napoli, l’altra capolista, lo ha dimostrato. «Mi piace giocare contro i migliori e penso di trasmettere bene ai calciatori questa sensazione di affrontare squadre più in alto in classifica e con obiettivi diversi dai nostri», così lo Special, che ribadisce come lo scudetto non sia un obiettivo della Roma. E lo fa capire meglio quando sottolinea come nella sua squadra non ci siano cambi di livello, mentre nel Milan sì. «Io a disposizione ho gli under 20». Che è un aspetto virtuoso, non per una squadra da vertice però. José, nel tracciare le differenze con gli avversari, tocca anche temi societari: «Il ruolo che sta svolgendo Pioli ha qualcosa di simile a quello che devo fare io qui ma stiamo parlando di un lavoro di società: dietro di lui ci sono persone come Paolo Maldini e il Milan ha una struttura buona e stabile, una rosa che impara mercato dopo mercato».
PROTAGONISTI
Ma stasera ogni calciatore della Roma ha il suo plus da portare per invertire la rotta, perché il calcio non è matematica.