A cup of tea. Brendan Rodgers potrebbe accontentarsi di una tazza di tè nel dopo partita di questo bollente Roma-Leicester, semifinale di ritorno di Conference League, con la squadra inglese elettrizzata dal ritrovarsi a un passo dalla prima finale europea in 138 anni di storia. «E' vero che ho offerto vino pregiato a Mourinho, ma non è tenuto a ricambiare. Non sono un grande bevitore, sebbene un buon bicchiere non si rifiuti mai. Anche una tazza di tè può bastare».
SORRISI
Questo sarà il dopo, con tutte le implicazioni del caso: non sarà facile per l'allenatore sconfitto godersi un vino pregiato, figurarsi un tè.
NIENTE PAURA
Diversi elementi delle Foxes non hanno mai giocato all'Olimpico. Uno di questi è il portiere Kasper Schmeichel. Il padre, Peter, ex Broendby e Manchester United, ha confessato che lo stadio romano gli regalò la sconfitta più bruciante della carriera: «Non mi fa paura le parole del figlio -, anzi mi stimola esibirmi in un impianto di questo livello. Noi vogliamo la finale, ma dovremo fare attenzione. La Roma è una squadra cinica e pericolosa, in pieno stile Mourinho».
L'ASSO
Uno degli uomini al quale si aggrappano le speranze del popolo Leicester è James Maddison, 14 gol stagionali, consacrazione definitiva dopo gli alti e bassi delle annate precedenti: «Sono felice per quello che ho fatto in questi mesi. E' stato il periodo migliore con questo club, ma i numeri personali contano poco se non sono confortati dai successi della squadra. Il nostro obiettivo dichiarato è la finale di Conference. L'Olimpico pieno non mi spaventa: la carica dei nostri tifosi si farà sentire come sul campo del PSV e negli altri stadi europei. Vedere il nostro popolo in giro per il mondo è stata una grande soddisfazione».