Mkhitaryan e Dzeko, un gol in due, come Voeller e Rizzitelli nel '91. Profumo di Europa League

Mkhitaryan e Dzeko, un gol in due, come Voeller e Rizzitelli nel '91. Profumo di Europa League
di Alessandro Angeloni
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Lunedì 20 Luglio 2020, 00:08 - Ultimo aggiornamento: 00:09
Micki, Micki, Micky, scriviamolo come vogliamo, ma questo Henrikh Mkhitaryan, in silenzio, con molta classe, sta pian piano diventando un calciatore determinante, sempre, spesso. Ogni volta. Sta trovando quella che gli è mancata a Roma e probabilmente nella sua carriera: la continuità. Oggi è un titolare inamovibile e su gente come lui e Dzeko, che si portano dietro un alone di internazionalità, Fonseca punta per l’assalto all’Europa League, unico vero, reale obiettivo di questa stagione addormentata della Roma. Sono 9 i gol segnati dall’armento, 4 gli assist, non andava in gol dalla gara vinta contro il Parma all’Olimpico. Contro l’Inter ha segnato un gol quasi in coabitazione con Dzeko, a molti ha ricordato quella rete sotto la Nord nel lontano 1991, quando Voeller ha rubato il tiro decisivo a Rizzitelli regalando la finale di Coppa Uefa alla Roma. In Europa serve questo tipo di calciatori, o un’anima come quella della squadra di Ottavio Bianchi, che in finale quasi trent’anni fa perse contro l’Inter dopo una cavalcata entusiasmante. Fonseca spera nell’esperienza di Micky e Edin, poi ha bisogno dello spirito europeo, ma soprattutto di concentrazione. Certi errori, come quelli commessi con l’Inter, li paghi. E non bastano Mkhitaryan e Dzeko. 
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