RUI PATRICIO
Il primo tempo lo vive quasi da spettatore, anche se l’occhio è sempre vigile davanti alle minime intemperie (Di Francesco e Pinamonti). Anche nella ripresa se ne sta sulle sue, senza essere decisivo con qualche parata. Trasmette sicurezza, anche quando deve gestire il pallone con i piedi.
KARSDORP
Va veloce come il vento, i palloni che butta dentro l’area avversaria non sempre sono pulitissimi (uno sì, molto buono e per poco Pellegrini non fa doppietta) e tante volte sono frettolosi. Quando non viene attaccato, dà il meglio di sé. E non è una novità.
MANCINI
Libera qualche pericolo, di testa domina l’area. Leader e guida di un reparto che pian piano sta cercando equilibrio: chiacchiera, si sbraccia, tutti lo ascoltano e lo seguono. Si immola prendendo un giallo, stoppando un contropiede pericoloso.
SMALLING 6
Disattento in una sola occasione, in area, per eccesso di sicurezza. Cala con il passare dei minuti: non è questo il miglior Chris, ci vuole un po’ di tempo. Finisce con i crampi.
VIÑA
Passo lungo e palla piazzata nel cuore dell’area, questo il ruolo del vice Spinazzola, che però è tanto diverso dall’azzurro: compitini svolti con diligenza. In difesa c’è da migliorare più di qualcosa:
Di Francesco spesso lo mette in difficoltà, nell’uno contro uno ed è costretto a rincorrere. Ma ha le spalle ben protette, stavolta.
VERETOUT
Qualche coast to coast è da applauso. Recupera palla e si butta dentro, sempre. Positivo, continuo. A tratti si riposa anche, la partita glielo consente.
DARBOE
Il ragazzo si farà, per ora paga la leggerezza della sua gioventù e l’ultima volta che ha giocato da titolare in questo stadio gli spalti erano vuoti: un passaggio orizzontale è da brividi, ci mette una pezza Mancini. Più che dignitoso il resto, che gestisce con ordine e discreta personalità. In divenire.
ZANIOLO
Vive di scatti e di entusiasmo, cerca la giocata di fino e di potenza, vuole sentire il rumore dolce del boato giallorosso, che puntualmente accompagna le sue sgroppate. Ha ritrovato potenza nelle gambe e ora si risente di nuovo un carrarmato. Dopo il derby, un’altra prestazione corposa, insomma: sta tornando la fiducia in se stesso, ci siamo quasi insomma. Alla fine, quando tutto era deciso, si prende un giallo mentre lascia il campo, sbagliando il lato dell’uscita, come se volesse perdere tempo e non c’era motivo. L’arbitro non lo perdona. Leggerezza, evitabile.
MKHITARYAN
Serve l’imbucata giusta per Pellegrini, dopo quaranta minuti di sue giù per il campo, con la solita qualità e con un più vigore del solito e nella ripresa va a concludere un’azione prepotente (con legno) di Abraham. Combattente, uomo assist e goleador.
PELLEGRINI 7,5
Festeggia il rinnovo con un’altra bella prestazione. Fatta di giocate raffinate e di un gol da calcetto. Sempre al centro del gioco, sempre pronto a dare una mano ai compagni. Sublime.
ABRAHAM
Una belva, con la fame di gol e che per ora si sazia solo con i pali/traverse. Il sesto, ieri, dopo un’azione dirompente e tiro bomba. Consolazione: dal suo legno nasce il raddoppio di Micki, che va a prendere la respinta. Imprendibile, tosto, indispensabile là davanti. Se prende la mira, sono/saranno dolori. La sua ironia alla fine è commovente, suona come un grido di dolore: «Togliete i pali, per favore». Ha ragione, Tammy.
CRISTANTE
Entra e corre. Aggiunge stabilità in un momento nemmeno troppo delicato della partita. Resta una garanzia, aveva bisogno di rifiatare.
CALAFIORI
Qualche buona iniziativa, non ha molto tempo per mettersi in mostra. Ma Mourinho, pian piano, gli sta insegnando a soffrire.
EL SHAARAWY
IBANEZ
ZALEWSKI
MOURINHO
La Roma ritrova equilibrio e forza, un gol per tempo e spazza via l’Empoli, senza soffrire come le era successo in altre occasioni qui all’Olimpico (Fiorentina, Sassuolo, Udinese), seppure vittoriose. Fa riposare Cristante e ripropone Smalling, pian piano gli si allarga la rosa. In attesa di rinforzi.
VICARIO
Pellegrini lo fulmina, nulla da fare. Né da rimproverarsi, nemmeno sul tap-in di Mkhitaryan. Fa quel che può, sull’impossibile non arriva.
STOJANOVIC
Micki lo fa soffrire. Ma prova ad attaccare. Nel finale rischia l’espulsione per una gomitata a Zalewski.
ROMAGNOLI
Corpo a corpo con Abraham, a volte è in ritardo.
VITI
Lascia qualche buco in mezzo.
MARCHIZZA
Dal lato di Karsdorp e Zaniolo, si rincorre e che fatica.
HENDERSON
Perde un pallone e disegna la strada per il raddoppio della Roma. E lì finisce la partita.
RICCI
Prova a mettere ordine, a volte soffre il pressing avversario. Resta lucido fino alla fine.
ZURKOWSKI
Non tampona né si propone. Nella terra di mezzo, va in apnea.
BANDINELLI
Un colpo di testa pericoloso e stop.
DI FRANCESCO
Qualche spunto è degno di nota, uno dei migliori. Poi non ne ha più e abbandona.
PINAMONTI
Si fa sentire, di testa e con movimenti pericolosi. A suo agio, uno dei migliori. Ma deve lasciare troppo presto per infortunio.
MANCUSO
Non incide, la perdita di Pinamonti non viene compensata.
HAAS
Vaga per il campo, senza trovare uno spunto.
BAJRAMI
Impegno al massimo, ma sbatte contro gli avversari.
CUTRONE
Da lui, Andreazzoli, si aspettava qualche spunto in più.
STULAC
Non trova la posizione, un cambio non all’altezza.
ANDREAZZOLI
La squadra è meno brillante di altre occasioni, quasi si arrende già al gol di Pellegrini. La perdita di Pinamonti lo penalizza non poco
AYROLDI 5,5
Partita facile, senza episodi critici.