Roma, patto per la Coppa: cena in un ristorante del centro per caricarsi in vista di Torino e della finale di Tirana

L'obiettivo resta centrare l'Europa League in prima possibile

Roma, patto per la Coppa: cena in un ristorante del centro per caricarsi in vista di Torino e della finale di Tirana
Roma, patto per la Coppa: cena in un ristorante del centro per caricarsi in vista di Torino e della finale di Tirana
di Stefano Carina
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Mercoledì 18 Maggio 2022, 07:26 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 09:17

Nel menù manca soltanto la parola Conference League, ma è chiaramente sottintesa. Perché l'obiettivo comune è quello, inutile girarci intorno. La Roma l'ha ribadito ieri sera a cena, al centro, in un noto locale a piazza de' Ricci, una traversa di via Monserrato, a due passi da via Giulia. C'erano tutti o quasi. All'appello infatti non hanno risposto presente soltanto gli inglesi Maitland-Niles, Smalling e Abraham (che lunedì pomeriggio si era concesso un pomeriggio di relax ai Musei Vaticani) più Veretout. Non c'era nemmeno Mourinho ma quello era preventivato. Un'assenza, quella del tecnico, dovuta al fatto che questa era una cena di gruppo, esclusivamente tra calciatori. Tutti uniti, come una famiglia (termine che il portoghese evoca spesso) per un obiettivo comune che regalerebbe una luce diversa alla stagione giallorossa, ancora in bilico tra la delusione e il trionfo. La squadra è arrivata alla spicciolata poco dopo le ore 20. I primi a vedersi sono stati Cristante, Pellegrini e Rui Patricio. Da soli, senza mogli e figli al seguito. Poi i tre sono stati seguiti da Mancini, Shomurodov, Zaniolo, Spinazzola, Perez, Felix, Boer, Ibañez, Zalewski, El Shaarawy, Oliveira, Viña, Diawara, Kumbulla e Mkhitaryan.

All'aperto

La Roma non si è nascosta. Spesso e volentieri in queste occasioni i calciatori tendono a evitare gli sguardi dei tifosi e dei curiosi. Ieri invece il gruppo ha deciso di cenare all'aperto, approfittando del clima quasi estivo che c'è in città. E così soltanto una siepe ha diviso la rosa giallorossa da persone comuni, bambini a dir poco eccitati nel vedere a pochi metri i loro idoli. Cena perlopiù a base di pesce, che tuttavia non è stata la portata principale. Nei pensieri di tutti ci sono inevitabilmente il 25 maggio, il Feyenoord e la finale di Tirana.

Per una sera, però, il ritrovarsi intorno allo stesso tavolo è servito per stemperare la pressione. Un segnale chiaro della volontà di fare gruppo e compattarsi ancora di più in questo finale di stagione che vedrà la Roma impegnata già venerdì a Torino in una partita decisiva per la qualificazione diretta in campionato all'Europa League. I giallorossi, grazie ai ko di Fiorentina e Atalanta, sono tornati padroni del loro destino. Poi inizierà la lunga attesa. Lo sarà per un club e una tifoseria che non vincono nulla da 14 anni; per i Friedkin che si sono impegnati in poco meno di due stagioni per 549 milioni; per la maggior parte dei calciatori della rosa che non hanno mai disputato una finale nella loro carriera e per lo stesso Mourinho che proprio il 25 maggio deve rispolverare e rilanciare il suo marchio di fabbrica Special, fermo ormai al 2017.

Delisting

A proposito della proprietà americana: ieri la Roma ha ufficializzato l'acquisizione di altri 779.936,00 titoli al prezzo di 0,425500 euro ciascuno. Con questo acquisto, la presidenza Usa supera il milione di azioni comprate in pochi giorni. L'obiettivo è quello di detenere circa il 95% del capitale del club, necessario al successo dell'opa, con l'intento di arrivare al delisting - fallito già a novembre 2020 - del titolo AS Roma.

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