Georginio Wijnaldum non ci sta. Dopo gli insulti razzisti che ieri alla Puskas Arena di Bucarest hanno preso di mira i francesi Karim Benzema e Kylian Mbappé durante l'ultima partita della prima fase di Euro 2020, il talento del Liverpool ha deciso di prendere una posizione forte in favore delle lotte alle discriminazioni di sesso, di genere e di razza.
Germania-Ungheria, invasione di campo di un attivista Lgbt con la bandiera arcobaleno
Le dichiarazioni
«Se dovesse succedere anche a me chiederò all'arbitro di sospendere la partita, l'Uefa deve proteggere i giocatori e non escludo la possibilità di uscire dal campò», ha detto il 30enne di Rotterdam, che sul fronte dei diritti civili è sempre stato molto attivo. «Ognuno dovrebbe essere libero di essere quello che sono, invece purtroppo non è così», parole di sfogo e di rammarico, che rispondono all'ennesimo trionfo dell'inciviltà su un campo da calcio, e che si inseriscono appieno all'interno della polemica che negli ultimi giorni ha coinvolto anche la Uefa e le amministrazioni di Germania e Ungheria.
In segno di protesta, anche la fascia da capitano vestita da Wijnaldum agli ottavi di finale contro la Repubblica Ceca sarà colorata di arcobaleno, in gesto di supporto alla comunità Lgbt.
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