Pedro-Lazio, lo vuole Sarri: affare fatto

Pedro-Lazio, lo vuole Sarri: affare fatto
di Alberto Abbate
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Giovedì 19 Agosto 2021, 07:30

Pedro, Pedro, Pedro, Pe. Fidatevi di Sarri, garantisce: «Alla Roma non ha avuto la possibilità di giocare partite decisive. Ha fatto un campionato strano - aveva spiegato Maurizio lo scorso 5 luglio - ma è uno che non sbaglia mai di fronte a una gara importante. Disponibile, tecnico, rapido. Per questo tipo di giocatori ho un debole. È stato sottovalutato, ma per me è un top player». Un mese e mezzo dopo, il Comandante passa dalle parole all’azione. Si muove quasi da dirigente: alza il telefono, contatta lo spagnolo messo fuori rosa da Mourinho e gli chiede la sua disponibilità al trasloco biancoceleste. C'è già la firma virtuale al biennale ribassato a 2,5 milioni a stagione, da ieri Pedro pressa la Roma per ottenere la rescissione. La Lazio non vuole pagare il cartellino, a Trigoria non fanno certo le barricate, ma a questo punto ne vogliono approfittare sulla buonuscita fra 500mila euro e il milione. Se oggi dovessero esserci resistenze, Pedro potrebbe addirittura rinunciarci per consentire alla Lazio di tesserarlo entro domani alle 12 ed essere disponibile per la prima di campionato a Empoli, anche se resta una corsa contro il tempo difficile.
POLEMICHE
Trentaquattro anni e un contratto giallorosso in scadenza nel 2023. Lotito ha già trovato l’accordo con l’agente Giuffrida per la stessa durata, ma con uno sconto di 500mila euro sullo stipendio biancoceleste. Pedro è a un passo, si è tolto denaro dalla busta paga pur di lasciare Mourinho (2 gol in 17 gare al Chelsea) e raggiungere l’estimatore Sarri, con cui ai tempi dei Blues (e dell’Europa League vinta) aveva sfornato 13 reti e accumulato ben 52 presenze. I numeri con Mau sono dalla sua parte, ora vanno sciolte le riserve dell’ambiente. Dall’altra sponda del Tevere è sempre una catapulta infernale, già a leggere l’accoglienza dei laziali piuttosto glaciale: «Ci fidiamo di Sarri - è il concetto dilagante su radio e web - ma perché fare un favore agli odiati cugini giallorossi che se ne devono liberare?». Perché, senza soldi nelle casse e ormai a pochi giorni dalla fine del mercato, bisognava fare di necessità virtù e cogliere un’occasione. Come su Hysaj e Felipe, Tare ha ascoltato la richiesta di Sarri, pur sapendo le polemiche che si sarebbero scatenate. Qualcuno prova a smorzarle: «Dà fastidio che venga dalla Roma? Io dico no, non ha un passato storico importante. Se arriva e fa la riserva di Correa ci sta come operazione. Se partirà l’argentino, ovvio, ci vorrà un titolare». Ed è in effetti questa, la strategia biancoceleste. Guai poi a non essere ottimisti, visto qualche precedente: «Vedrete con Sarri cosa farà. È motivato. E comunque tecnica e velocità sono ancora al top. A Trigoria non si è trovato, tutto qui. Magari segna pure al derby. E poi parliamo di Petrelli? Nel passaggio dalla Roma alla Lazio vinse pure il tricolore».
TRASFERIMENTO STORICO
È un trasferimento storico perché diretto, non accadeva dal 1985 con Malgioglio.

Lo scambio di maglie capitolino ha un passato ampio, ma quasi tutti i doppi ex hanno fatto altrove almeno un pit stop. In principio fu Alessandro Ferri con un salto nel 1948. L’ultimo era stato Kolarov, sempre al contrario. In mezzo Selmosson, Perrone, Cordova, Manfredonia, Bernardini, Ferraris IV, Pietro Pastore, Dagianti, Zaglio, D’Amato, Sulfaro, Di Biagio, Mihajlovic, Peruzzi e Zeman, volendoci inserire pure un tecnico. Pedro non è una bandiera e oltretutto era stato già proposto alla Lazio l’anno scorso. Tare ci aveva pensato, poi lo aveva scaricato. Adesso si muove Sarri per riprenderselo. Non sarà un giovanotto, ma nel suo 4-3-3 può essere un rincalzo o una sorpresa di lusso. Conosce il suo gioco, dentro in Premier ci si è già esaltato. Maurizio non ha più tempo, a questo punto ha bisogno di giocatori che rispondano al suo credo. Vedete il lato positivo del tradimento, Pedro è già devoto.

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