Juan Jesus gli fa un complimento: «Sapete chi è il nostro dodicesimo uomo in campo? Spalletti». Il tecnico del Napoli sorride, poi passa a presentare la sfida con lo Spartak, che il Napoli dovrà affrontare senza Osimhen (operato allo zigomo in mattinata), Politano, Demme, Ounas, Zanoli e - in ultimo – Insigne, alle prese con una tendinopatia da sovraccarico al ginocchio destro. «Le difficoltà aiutano le persone normale a diventare persone stupende, o ad avere un destino importante, straordinario», dice Spalletti. «Aspettavo con un certa impazienza questi primi colpi di difficoltà. Quando andava tutto bene, sapevamo che non poteva durare, che avremmo incontrato qualche sconfitta. Avere una rosa ampia soprattutto sul fronte offensivo era per affrontare con serenità certe situazioni. Ci faremo tutti carico di qualcosa in più per sopperire alle assenze di questi grandi calciatori».
Il pensiero va ancora alla partita con l'Inter: «Mancanza di coraggio? Mi riferivo solo a un momento.