Roma, Mourinho: «Creiamo tanto, ma segniamo poco. Serve una rosa con due giocatori per ruolo»

Roma, Mourinho: «Creiamo tanto, ma segniamo poco. Serve una rosa con due giocatori per ruolo»
Roma, Mourinho: «Creiamo tanto, ma segniamo poco. Serve una rosa con due giocatori per ruolo»
di Gianluca Lengua
4 Minuti di Lettura
Sabato 6 Novembre 2021, 16:28

José Mourinho appare nervoso alla vigilia della partita contro il Venezia, i fischi incassati dopo il pareggio con il Bodo lo hanno messo in allerta. Attacca i giornalisti, non dà indizi di formazione e si lamenta della rosa a disposizione: «Tu vieni qui tutte le conferenze stampa, o sei molto intelligente e vuoi far passare l’immagine che non lo sei, o non sei intelligente», ha risposto a un cronista chi gli chiedeva un bilancio dei suoi primi sei mesi. Domani non saranno a disposizione Calafiori, Vina e Darboe, ma tornerà Pellegrini: «Nelle rose in cui ci sono due giocatori per ruolo è facile, in una rosa come la nostra dobbiamo adattare qualcuno e fare lavoro per completare un puzzle». Ecco la conferenza stampa integrale. 

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Roma, Mourinho: «Creiamo tanto, ma segniamo poco. Serve una rosa con due giocatori per ruolo»

Pellegrini ci sarà contro il Venezia? Come mai è assente Calafiori?

«Voi sapete tutto.

Calafiori è infortunato, Pellegrini si è allenato».

È soddisfatto del gioco che sta esprimendo la Roma? In attacco i giocatori trovano pochi gol

«Se si fa un paragone tra i numeri di gol segnati e il numero di occasioni create, c’è una contraddizione. Ci sono squadre che creando pochissimo e giocando molto meno, magari fanno un’occasione e un gol, noi invece facciamo più fatica non nella costruzione, ma a tradurre in gol le situazioni che creiamo. Sarebbe più preoccupante se non avessimo nessun tipo di creazione, nessun dominio nella partita. Se segnassimo in tutte le occasioni che creiamo avremo un risultato più “ciccione”». 

Che insidie può nascondere il Venezia?

«Non conosco Zanetti personalmente, abbiamo giocato contro anni fa, ma io come allenatore e lui come giocatore. La sua squadra gioca bene, ha dei principi, vuole costruire, è pericolosa in attacco, ha gioco diretto e di contropiede. Ha potenzialità, sarà una gara difficile».

Come organizzerà la difesa con l’assenza di Calafiori?

«Abbiamo tre opzioni, Mancini giocherà sicuramente: Cristante, Kumbulla e Ibanez. Senza Vina e Calafiori, magari gioco con Ibanez centrale e Tripi terzino sinistro. Lui ha cultura tattica, ha giocato con noi nelle partite di inizio stagione. Sono contento di Cristante, è bravo in costruzione ed è più facile per lui fare cambi di direzione e di gioco in difesa. Nelle rose in cui ci sono due giocatori per ruolo è facile, in una rosa come la nostra dobbiamo adattare qualcuno e fare lavoro per completare un puzzle. Senza tre terzini a sinistra, Spinazzola, Vina e Calafiori, possiamo trovare un modo equilibrato per costruire la squadra». 

Con il Venezia è più facile trovare profondità? Sarà la partita di Abraham?

«Non lo so. È una squadra equilibrata in cui è difficile trovare punti deboli. Loro faranno il campionato per restare in Serie A. Tammy siamo tutti noi, gli unici a essere in linea con i gol segnati rispetto al ruolo sono Ibanez, Pellegrini ed El Shaarawy. Tutti gli altri sono giocatori che hanno potenziale, capacità e gioco, è una questione di momento. Tammy è lo stesso giocatore che è arrivato e che ha fatto bene nelle prime 6/7 partite». 

Villar e Mayoral potranno tornare utili?

«Mi sono piaciuti entrambi. Borja ha fatto due grandi assist, uno per il gol e uno per il quasi gol, ha dato movimento, qualità, è entrato bene e ha aiutato la squadra a cambiare un po’ la dinamica offensiva, a pareggiare e quasi a trovare il gol della vittoria. Gonzalo mi piace con la palla e non mi piace senza palla, sta facendo uno sforzo per migliorare. Nel secondo gol del Bodo si è visto che fa fatica in qualche situazione di gioco. Nel secondo tempo con la palla è migliorato, gli piace avere la palla e organizzare il gioco offensivo. Con Veretout ha creato molto».

Sono passati sei messi dalla firma con la Roma, cambierebbe qualcosa di quello che ha fatto?

«Tu vieni qui tutte le conferenze stampa, o sei molto intelligente e vuoi far passare l’immagine che non lo sei, o non sei intelligente. A me piace pensare che tu sei intelligente, ma ti piace fare quello che fai». 

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