La pazienza richiesta da Sarri ha un limite sottile. Nel mondo Lazio traballa dopo appena due sconfitte, fra alcune critiche esagerate e la perplessità di molti tifosi sul gioco sparito fra San Siro e l’Europa League. A Empoli era appena stato aperto il cantiere, contro lo Spezia la giornata di lavoro era filata via facile. Con Milan e Galatasaray si è capito che c’è ancora tanto lavoro da fare: «Ma ho visto passi avanti – l’analisi del tecnico – e non mi faccio influenzare da un errore». Risulta letale la papera di Strakosha ai fini del risultato(1-0) finale. Sarri giovedì lo ha consolato, poi ieri lo ha spronato: «Devi dimostrare di avere gli attributi adesso». Difficilmente potrà farlo perché fra i pali tornerà il 39enne Reina col Cagliari domani pomeriggio. Il 26enne, in scadenza 2022, resta però un caso: a giugno andrà via a parametro zero, senza che negli ultimi due mercati la Lazio sia riuscita a cederlo. Appena 12 presenze, fra Coppe e campionato, da settembre scorso. A nulla è servito il cambio tecnico. Perché pure Sarri è convinto che Strakosha voglia andare via e abbia perso ogni stimolo: l’errore di Istanbul legato più alla superficialità che all’ansia o a un blocco psicologico. La questione non riguarda però solo lui nello spogliatoio: Milinkovic e Muriqi avrebbero potuto rimediare al suo sbaglio con il pareggio servito su un piatto d’argento.
MODULO
DERBY
Già perché il tempo rimane tiranno. Fra 24 ore si torna in campo col Cagliari, poi c’è il turno infrasettimanale col Torino e il derby come possibile bivio di questo campionato. Immobile e compagni anche ieri hanno assicurato a Sarri di avere massima fiducia in lui e nel suo credo. Anche Tare ha giurato: «Tutti lo seguono come soldati a Formello». Insomma, nessuno rema contro. Nelle prossime tre gare, allora la Lazio dovrà dimostrarlo e dissolvere ogni allarmismo. Nella capitale le sirene sono sempre dietro l’angolo, figuriamoci con la Roma di Mou così lanciata verso l’alto. I laziali hanno fissato la data del 26 settembre già ad agosto, adesso polemizzano per i rincari dei biglietti (40 euro in curva) per una stracittadina da rivivere finalmente all’Olimpico. Dove i mugugni possono diventare un terribile o meraviglioso frastuono.
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