Lazio-Inter, Sarri: «Contro l'Inter voglio uomini veri»

Lazio-Inter, Sarri: «Contro l'Inter voglio uomini veri»
Lazio-Inter, Sarri: «Contro l'Inter voglio uomini veri»
di Daniele Magliocchetti
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 16:11

Carica ed elettricità. Sarri sprona la Lazio e chiede ai giocatori una prova d’autore. La sconfitta e la prestazione opaca di Bologna, nonostante siano passate due settimane, aleggia ancora a Formello e soprattutto nella testa del tecnico, per questo domani pretende una risposta importante. «Voglio che ci sia una reazione da uomini, più che da giocatori. È necessario darla dopo quello che si è visto a Bologna dove siamo stati imbarazzanti», il pensiero dell’allenatore che non fa il diplomatico, mettendo ancora più pressioni ai calciatori e tanta responsabilità.

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Lazio-Inter, Sarri: «Contro l'Inter voglio uomini veri»

Reazione dopo black-out Bologna. «Come stiamo? Ci siamo allenati fino a ieri a ranghi ridotti, difficile verificare quando sei in 13 e gli altri in giro, questo calcio attuale non mi appartiene più, i giocatori si allenano più con le nazionali che con noi. Siamo di fronte a uno show e tutti ci dobbiamo partecipare. A ogni modo, con l’Inter mi aspetto una reazione dagli uomini più che dai giocatori.

A Bologna abbiamo fatto una partita da squadra superficiale, gol nati da situazioni imbarazzanti: una palla restituita da noi, una punizione sulla quale abbiamo lavorato tanto sul campo, per non parlare di una situazione su fallo laterale, sul quale avremmo fatto almeno 12-13 allenamenti. Troppi errori per questo voglio e mi attendo una risposta da uomini».

Radu mai impiegato. «È stato abbastanza casuale, Stefan fino a poco tempo fa non era in grande condizione, ora è in netta crescita, dopo che ha avuto il Covid mi ha detto che ha difficoltà di recupero, nel senso non si sentiva di recuperare in maniera così veloce come prima e quello che ti può lasciare questa malattia non si sa ancora bene. A ogni modo, è in crescita, in questo ciclo di gare sarà dentro anche lui».

Il bivio. «Nessuno spartiacque. Sono tre punti, non è una gara decisiva in questo momento della stagione. La Lazio ha fatto una scelta di rottura scegliendo me, è palesemente un anno di costrizione e transizione. Dobbiamo cominciare a gettare delle basi, non tanto sullo spettacolo, ma sulla solidità, poi arriverà anche lo spettacolo».

Immobile. «Ciro sta meglio, probabilmente stare fermo qualche giorno gli ha fatto bene, vediamo gli altri, per la prima volta hanno fatto allenamento ieri».

Ritorno dopo la sosta. «Dopo le nazionali ho sempre un certo tipo di timore: arrivano giocatori che si sono allenati in maniera diversa e poi staccare la spina e riattaccarla non è così scontato come può apparire. C’è un indice di rischio mentale, per questo è meglio che sia l’Inter il nostro avversario».

La crescita. «Non sappiamo dove possiamo arrivare, quello che so è che questa Lazio ha margini di crescita enormi, individuali e collettivi».

Milinkovic e Luis. «Abbiamo un modo di difendere che presuppone ci sia partecipazione di tutti, è chiaro che nessuno deve saltare un movimento altrimenti finiamo nei guai. A Bologna ci è mancato anche questo. Dobbiamo condurre la partita, ma è inutile farlo se commettiamo errori in fase difensiva. Errori anche individuali, pensare a essere una squadra che può attraversare difficoltà senza prendere gol».

Condizione terreno Olimpico. «Si sono lamentati in tanti ma solo a me hanno risposto, magari con me sono gentili, Mourinho ha detto la stessa cosa, forse più pesante ma a lui nulla. La verità è che non è un terreno di alto livello, è un terreno scadente, abbiamo avuto rassicurazioni che migliorerà. Speriamo».

Cali di concentrazione. «Andare avanti senza concedere niente a nessuno, lavorare e basta. È un gruppo che va in superficialità a volte, tutti parlano del derby ma la gran partita vera fatta è stata con la Lokomotiv. In quella gara lì mi sono molto riconosciuto non nel derby. E’ quella la gara da prendere come esempio».

Inzaghi. «È un allenatore che ha fatto bene, ora è su una panchina importante, potrebbe essere la grande favorita anche se ha ceduto un paio di giocatori importanti, ha perso pochissimo della propria forza, ma Inzaghi ha fatto e sta facendo molto bene».

La difesa. «In questo momento è una linea difensiva dove nessuno ha preso il comando della situazione, ci manca qualcuno che guidi con decisione. Luiz Felipe Ramos è uno di questi, per il momento lui il suo compito lo svolge bene, ma dovrebbe elevarsi un po’ di più a conducente vero e proprio».

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