Juventus, spunta la 'carta Covisoc numero 2': ecco di cosa si tratta e perché non basta per riavere i 15 punti

La Figc, giocando d'anticipo rispetto a qualsiasi iniziativa giudiziaria, trasmette agli ex dirigenti bianconeri Fabio Paratici e Andrea Cherubini anche la seconda parte del carteggio con la Covisoc sulla questione plusvalenze

Juventus, spunta la 'carta Covisoc numero 2': ecco di cosa si tratta e perché non basta per riavere i 15 punti
Juventus, spunta la 'carta Covisoc numero 2': ecco di cosa si tratta e perché non basta per riavere i 15 punti
di Redazione Web
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Martedì 14 Marzo 2023, 19:48 - Ultimo aggiornamento: 21:28

La carta segreta numero 2 non è più segreta. La Figc, giocando d'anticipo rispetto a qualsiasi iniziativa giudiziaria, trasmette agli ex dirigenti bianconeri Fabio Paratici e Andrea Cherubini anche la seconda parte del carteggio con la Covisoc sulla questione plusvalenze: la lettera con cui la Commissione di controllo, il 31 marzo 2021, chiedeva chiarimenti interpretativi alla procura federale.

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Juve, spunta la seconda carta Covisoc

La seconda carta Covisoc è tutt'altro che un mistero: si tratta di due pagine in cui la parola «Juventus» non compare. Così come non compariva nella risposta del 14 aprile, quella che la Federcalcio ha dovuto consegnare nei giorni scorsi su ordine del Tar del Lazio. Il secondo documento accenna in maniera generica ai fenomeni «potenzialmente patologici» legati alle plusvalenze e al possibile impatto sull'affidabilità dei bilanci dei club, per poi proporre alla Figc «un percorso di analisi condiviso» e la verifica di una «possibile e celere adozione di misure e iniziative idonee».

Se ne ricava che la Covisoc si stava già occupando del problema e nutriva dei dubbi sulla correttezza del sistema.

Ma forse non basta per considerarla una vera 'notitia criminis' e, di conseguenza, per invalidare il procedimento sportivo (finora costato alla Juve il -15 in classifica) per il mancato rispetto dei tempi. Resterebbe ancora da risolvere un piccolo giallo: il 'tavolo di lavoro' che si svolse il 7 aprile, fra una lettera e l'altra. Una riunione informale che non sarebbe stata verbalizzata. Ma è difficile ipotizzare che possa essere stata decisiva.

Gravina attacca la «cultura del sospetto»

Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, attacca la «cultura del sospetto» e ribadisce che nelle due lettere «non c'è nulla di strano». «Ho chiesto alla Covisoc di fare accertamenti per forme di studio e la Covisoc ha lavorato. Tutto qui. Serve senso di responsabilità da parte di tutti per atterrare in un periodo che consenta al campionato di vivere il suo naturale percorso e alle parti di accettare i verdetti degli organi di giustizia».

La difesa della Juventus

L'ormai ex 'carteggio misterioso' è soltanto uno (e neanche il più importante) dei nove pilastri su cui poggia il ricorso della Juventus al Consiglio di garanzia del Coni contro la penalizzazione. Secondo l'entourage bianconero il mancato inserimento nel fascicolo resta, a prescindere dal contenuto, «una violazione del diritto di difesa e di contraddittorio» e, quindi, un argomento che gli avvocati potrebbero ancora spendere. Una questione di principio che, salvo colpi di scena, si dovrebbe discutere il 23 marzo, data in cui il Tar del Lazio, dopo avere dato ragione a Cherubini e Paratici in sede cautelare, affronterà la questione nel merito.

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