​Italia, Jorginho: «Adesso tutti ci temono. Pallone d'oro? Non ci penso, vedremo»

Italia, senti Jorginho: «Ora tutti ci temono. Pallone d'Oro? Non ci penso, più in là vedremo»
Italia, senti Jorginho: «Ora tutti ci temono. Pallone d'Oro? Non ci penso, più in là vedremo»
di Mario Tenerani
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Martedì 31 Agosto 2021, 16:22 - Ultimo aggiornamento: 16:27

Il regista per eccellenza, ora eletto dalla Uefa miglior giocatore europeo e candidato al Pallone d’oro. L’estate di platino del signor Jorginho. «Ma dobbiamo restare umili, questo è il segreto. Avanti così con questo gruppo meraviglioso». Lui che si era tolto i sassolini dalle scarpe: «Quelli me li toglierò sempre, sono tanti coloro che non avevano creduto in me, però alla fine mi hanno dato grandi stimoli…». Dedica a Sarri: «Non avevo dubbi che sarebbe partito subito bene con la Lazio, sono felice per Ciro Immobile, si divertirà tanto quest’anno…». 

Le parole di Jorginho

L’Italia adesso come ricomincia?
«Ora arriva il difficile, non siamo più una sorpresa. Tutti ci affronteranno in modo diverso. Ma dobbiamo restare umili, appena abbassi la guardia ti puniscono».

Il Pallone d’oro?
«Io vivo il momento, manca qualche mese per il voto… Ora me lo godo. Poi vedremo». 

Annata pazzesca per lei…
«Emozione più grande è la vittoria, non ne scelgo una.

Non è giusto. Non me la sento. Sono tutte speciali. Ognuna mi ha dato qualcosa. Solo gioia incredibile». 

Sono tornati calciatori che non c’erano: cambia qualcosa nel modo di giocare?
«Non cambia nulla. Tornano qui per aggiungere qualcosa e noi ci adattiamo alle caratteristiche dei compagni che abbiamo». 

Duttilità dei calciatori, se ne parla tanto, mentre lei invece è il più forte d’Europa nel suo ruolo...
«Non mi pento di aver scelto questo ruolo… A 13 anni lo hanno scelto per me… Ero un trequartista, poi un allenatore della scuola calcio mi ha messo più arretrato. Ho cominciato a studiare Pirlo e Xavi. Era Mauro Bertacchini questo tecnico e oggi gli dico grazie». 

Ora dall’estero ci guardano in modo diverso… Che messaggio questa vittoria ha lanciato? 
«Messaggio mandato anche al popolo italiano. Gli altri ci guardano e ci studiano per batterci. Ma noi lavoreremo. All’estero ho imparato tantissimo. E’ stato positivo andare a giocare fuori».

Come ha vissuto il ritorno in Inghilterra…
«L’ho vissuto bene, loro no… Però sinceramente mi hanno accolto bene. Ma dopo le vacanze c’è stata subito la finale di Supercoppa e me lo sono goduta».

Ancora troppi stranieri in Italia… Lei che ne pensa?
«E’ difficile parlarne… Non ho elementi per rispondere”»

Ci sono tanti giocatori in giro che vengono omologati come registi, ma di interpreti puri come lei se ne vedono pochissimi… C’è qualcuno che le è simile come caratteristiche? 
«Magari Tonali… Ora si gioca più a due fin da bambini e allora non cresci con quella mentalità. Da grande fai più fatica».

Che distanza c’è tra Italia e Brasile…
«Lasciamoli dire che c’è tanta distanza… Restiamo umili, abbiamo mostrato un grande calcio… Questo è il segreto… Grande umiltà…». 

Vede nel mondo una nazionale con una decina di giocatori a centrocampo ad altissimo livello come l’Italia?
«Ce ne sono tante di squadre, ma la differenza è l’unione che abbiamo noi».  

Lei è stato polemico contro quelli che non avevano creduto nella sua ascesa. Oggi come si sente?
«Erano andato male i provini in Brasile e poi c’è stato altro, in tanti non mi hanno voluto e criticato. Ecco perché ci saranno sempre i sassolini… Anche se queste cose mi hanno motivato, non ho mai abbassato la testa. Mai smesso di credere in me».  

Con la Bulgaria che insidie ci sono?
«Dobbiamo stare attenti, hanno armi e non ci dobbiamo far sorprendere. Sono potenti e vanno bene in contropiede. Facendo il nostro calcio però non avremo problemi». 

Prossimo obiettivo vostro?
“Vincere contro la Bulgaria, bisogna guardare la prossima partita. Uno dopo l’altra. Una cosa alla volta e poi alla fine si fanno i conti». 

Ha il contratto col Chelsea che scade nel 2023, pensa di restare lì magari fino al termine della carriera? C’è aria di rinnovo? 
«Non ho avuto nessuna proposta e non ci penso proprio ora.  E poi (scoppia a ridere, ndr) Io voglio giocare fino a 40 anni e ne ho solo 29…  Non mi parlate di fine carriera (e ride ancora…»..  

Touchel e Mancini si somigliano?
«Si ci sono molte similitudini dentro e fuori dal campo. Quello che ci chiedono, sono cose simili. Anche nella parte tattica si somigliano e nella struttura della squadra. Per questo mi trovo benissimo con entrambi». 

In serie A cosa l’ha colpita di più?
«Non era sorpresa Sarri per me, sapevo che avrebbe fatto bene con la Lazio fin da subito. Ciro Immobile si divertirà molto quest’anno, sono felice per loro».

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