Esplode l'urlo azzurro, clacson e caroselli per le strade: l'Italia è in festa

Esplode l'urlo azzurro, clacson e caroselli: l'Italia è in festa
Esplode l'urlo azzurro, clacson e caroselli: l'Italia è in festa
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Martedì 6 Luglio 2021, 23:55 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 15:28

La gioia del vantaggio, la doccia fredda del pareggio. Poi la sofferenza dei supplementari e la tensione dei calci di rigore che in passato ci hanno fatto piangere e trionfare. Infine l'esplosione al gol decisivo di Jorginho dopo la parata di Donnarumma. Il sogno dell'Italia continua e fa impazzire i tifosi. Gli azzurri superano la Spagna e si regalano la finale di Euro 2020 a 9 anni dall'ultima volta. Domenica (ore 21), a Wembley, Chiellini e compagni si giocheranno la coppa. 

Italia-Spagna, Insigne esulta con la maglia di Spinazzola e parte il coro: «Olè Spina!»

 

Il Paese è in festa grazie all'impresa della Nazionale di Roberto Mancini. Clacson, trombette, bandiere che sventolano.

Le vie e le piazze di tutto lo stivale possono colorarsi d'azzurro e vivere una notte sognando il trono d'Europa. Da Trieste in giù, canterebbe Raffaella Carrà a cui è stato dedicato il riscaldamento degli azzurri sulle note di "A far l'amore comincia tu". Ed è proprio così, da nord a sud fino a Palermo, gli italiani sono in festa. 

Italia-Spagna, il riscaldamento dei giocatori con la canzone di Raffaella Carrà

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I bambini urlano in strada, i tifosi si abbracciano in piazza indossando parrucche tricolore e sventolando bandiere. Dai balconi le trombette suonano fino a scaricarsi, al semaforo dalle auto partono i clacson. Gli italiani si abbracciano, l'Italia sogna. È tutto vero. 

 

A Roma e Milano fino a Palermo

Contro le 'furie rosse' spagnole, i tifosi hanno ritrovato la voglia di stare insieme nonostante le regole anti-assembramento e - vista l'impossibilità di andare a Londra, causa le severe norme antiCovid del governo britannico - le cosiddette 'fanzone' sorvegliate hanno sostituito gli spalti di Wembley: tra le aree dedicate ai supporter, quella a Roma in piazza del Popolo - tra le più grandi d'Europa - è stata accessibile solo tramite prenotazione almeno tre ore prima, con una capienza massima consentita di 2.500 posti e altri mille ai Fori Imperiali. Il tutto regolato da specifiche misure, come i segnaposto in terra per garantire la distanza.

A Milano, invece, per vedere la partita sui maxischermi si sono organizzati centri privati per i quali era comunque necessario riservare il posto mentre il Comune - per evitare caos e gruppi troppo numerosi di tifosi - non ha allestito spazi specifici. A Trento e Bolzano la cautela è stata ancora più alta: per evitare il ripetersi dei disordini verificatisi al termine delle partite precedenti, il sindaco bolzanino ha firmato due nuove ordinanze, identiche a quelle adottate per la partita di venerdì scorso contro il Belgio, confermando il divieto, esteso a tutti i locali della città, di vendere alcolici da asporto e bevande in bottiglie di vetro, dalle 20 alle 6. A Trento nessuna deroga ad un'ordinanza simile, e già in vigore, sul contenimento della movida di giovani ed universitari in centro storico. A Trieste, per evitare di allestire maxischermi con il rischio di assembramenti, sono state agevolate varie autorizzazioni sulla dotazione di proiettori e tv nei locali pubblici.

Durante la partita, anche in piazza a Palermo non è stata prevista alcuna programmazione. Schermi un pò ovunque invece a Jesi, la città del ct azzurro Roberto Mancini nei giardini pubblici e nelle piazze del centro: qui già per Italia-Belgio era stato montato un maxischermo davanti al Palasport con un centinaio di persone a fare pic-nic sul pratone del parcheggio. A Napoli, città dal tifo caldo per eccellenza, sono state allestite aree per i supporter in piazza, in centro storico e fuori dai bar di tutti i quartieri. Colori e sciarpe della nazionale nei luoghi che animano l'estate bolognese: uno dei più significativi all'Arena Puccini, dove per una sera - invece dei film - si è scelto di proiettare la semifinale. Un altro luogo insolto è stato il teatro Ariston di Sanremo, tradizionale sede del Festival della canzone.

E se a Torino i cori da stadio hanno riecheggiato al Mirafiori Motor Village, le bandiere tornano a sventolare anche ad Alessandria, proprio dove fu issato per la prima volta il Tricolore italiano. C'è chi anche chi, a Pescara, ha intonato cori in spiaggia, nello spazio del villaggio 'City Summer'. Persino gli artisti si sono fermati per l'evento. A Cervere (Cuneo) Antonello Venditti ha spezzato in due il suo concerto per seguire il match con il pubblico e poi riprendere lo spettacolo. Aldilà del risultato, nel centro montano di Capracotta (Isernia) è stato reso omaggio a Raffaella Carrà con la canzone dal sapore italo-spagnolo 'Fiestà.

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