Italia-Inghilterra, la finale ai "raggi x": noi meglio dietro, ma Kane e Sterling fanno paura

Italia-Inghilterra, la finale ai "raggi x": noi meglio dietro, ma Kane e Sterling fanno paura
di Alessandro Angeloni
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Sabato 10 Luglio 2021, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 10:20

dal nostro inviato 
FIRENZE
La Nazionale parte questa mattina da Firenze, direzione Londra (Luton), ore 11. Roberto Mancini e i suoi salutano Coverciano, l’Italia planerà su Roma, di ritorno dal Regno Unito. C’è la finale di Euro 2021 in mezzo, a cui pensare. Davanti la Nazionale padrona di casa, la multietnica Inghilterra, composta da sangue nigeriano, giamaicano, spagnolo, barbadiano, composta da giocatori che si esaltano per velocità e fisico. Ma con qualche limite, che analizzeremo. L’Italia parte con un grande dubbio: Ciro Immobile o no? Mimmo Berardi si mette in fila, molto indietro Andrea “Gallo” Belotti. Ciro oppure un finto centravanti, questo il dilemma per rapportarsi agli inglesi, arcigni in difesa (hanno subito un solo gol in sei partite, cinque di queste giocate a Wembley a rete inviolata), ma poco mobili negli altri reparti, specie a centrocampo, dove non eccelle. Il favorito resta Ciro, ma nella testa del Mancio c’è l’idea di cambiare solo per creare un attacco senza punti di riferimento. Un po’ la scelta che ha fatto Luis Enrique contro l’Italia. Non è, sarà, una sfida contro invincibili, anzi. Se andiamo ad analizzare il match attraverso gli uno contro uno, figurina contro figurina, ci rendiamo conto che l’Italia ha molte armi dalla sua parte. E l’arma vera, intanto la serenità di Mancini: «Giochiamo con concentrazione e allegria perché è sempre una partita di calcio. Non si può giocare nervosi. Bisogna avere con la pressione giusta, cercando veramente di andare a divertirsi. Solo così poi si vince una finale». Gli fa eco, il vicecapitano, Bonucci. «La possibile vittoria di domenica è importante per il movimento del calcio italiano, per ogni giocatore, per la Federazione, per tutto quello che andrebbe a portare la vittoria dopo anni difficili e in questo periodo. Sarebbe una grande iniezione di fiducia per gli italiani» Poi, c’è l’uno contro uno. E vediamo.
UNO CONTRO UNO
Portieri: Donnarumma contro Pickford. Che non sarà Shilton ma nella sua normalità ha stabilito il record d’imbattibilità in nazionale con 725 minuti senza gol, battendo il precedente record di 720 di Gordon Banks. Gigio se la gioca con grande naturalezza contro il suo collega. Difesa a quattro per entrambi. Mancini propone a sinistra Emerson, a destra Di Lorenzo, coppia centrale la coppia di fatto Bonucci-Chiellini. Southgate si oppone con, da destra a sinistra, Walker (City), Stones (City), Maguire (United), Shaw (United).

Walker, inglese-giamaicano. E dalle sue origini (Usain Bolt) prende, forse, la velocità: ha toccato punte di 36 chilometri orari. Determinante anche il suo gemello a sinistra, Shaw, l’uomo che copr Sterling ma e parte (tre assist). Sterling e Chiesa si troveranno spesso faccia a faccia. Federico e Di Lorenzo contro Shaw e Sterling, qui si fa la finale. Ad alta velocità. Sulla carta, improponibile il duello a distanza tra i centrali dell’Italia, Bonucci e Chiellini, contro Stones e Maguire, seppur questi ultimi sono i centrali della difesa meno battuta. Sulla carta, avanti gli italiani, ma per esperienza in competizioni internazionali e per l’età. I due inglesi non arrivano a trent’anni, i due azzurri li superano abbondantemente. Jorginho domina il centrocampo nel mondo e figuriamoci contro i colleghi inglesi. Lui, Barella e Verratti sfrecciano davanti ai du inglesi Phillips e Rice (West Ham). Il primo, scuola Leeds de “El Loco” Bielsa, pescato da Southgate prima che dicesse sì alla Giamaica: ha esordito prima con la i Tre Leoni e poi in Premier. Al suo fianco il secondo giocatore dopo Jack Reynolds ad avere giocato sia per l’Inghilterra che per l’Irlanda, ovvero Rice. Che ha rappresentato il suo paese di origine con le giovanili irlandesi. Poi, quando i suoi dirigenti hanno capito che stava strizzando l’occhio all’Inghilterra, è stato ripudiato. Oggi è un punto di forza di Southgate, nel suo centrocampo a due. Alterna legna a qualità, dovrà intercettare Jorginho e Verratti, i due play dell’Italia. L’attacco è il vero punto di forza degli inglesi: Saka, Mount e Sterling, che agiranno dietro bomber Kane. Fisico e agilità, un mix che soaventa. Sterling (City) contro Chiesa, Insigne contro Saka (Arsenal), Immobile (o Berardi) contro Kane (Tottenham). L’uragano Kane ha segnato 38 reti in Nazionale, quattro in questo Europeo, cioè nelle ultime tre partite, quelle da dentro o fuori, dopo il mini letargo della fase a gironi. Ciro, di reti, a Euro 2020 ne ha segnate due, entrambe, invece, nella fase a gironi, con Turchia e Svizzera. Sterling, oltre ai due gol segnati fin qui, è uno che si dedica a tutta la fase offensiva: crea gioco, scatta, è imprendibile, a volte. E cambia anche fascia. Un giocatore totale, figlio legittimo del suo allenatore, Guardiola, al City. Da menzionare tre panchinari eccellenti: Foden (City), il golden boy che Southgate centellina, Sancho (Dortmund) e Grealish (Aston Villa), autore di due assist

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