Italia-Germania, Mancini: «Sento la fiducia. L'attacco? Siamo preoccupati, ci vuole pazienza»

Italia-Germania, Mancini: «Sento la fiducia. L'attacco? Siamo preoccupati, ci vuole pazienza»
Italia-Germania, Mancini: «Sento la fiducia. L'attacco? Siamo preoccupati, ci vuole pazienza»
di Alessandro Angeloni
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Venerdì 3 Giugno 2022, 14:06 - Ultimo aggiornamento: 16:33

Roberto Mancini pronto per la panchina numero 50 in Azzurro. Domani a Bologna, contro la Germania, si riparte. Ricomincia la ricostruzione della Nazionale. "Sento sempre la fiducia di tutti, non ho mai avuto questo problema. Nel calcio è così: quando vinci sono tutti con te, quando perdi tutti contro di te"

Ricostruire: "Contro l'Argentina non eravamo un gruppo enorme, abbiamo pagato molti infortuni.

Loro stavano meglio di noi, più freschi. In tre anni e mezzo è stata la prima che ci ha messo davvero sotto. Ma questo è il calcio, hanno meritato di vincere. Ci vuole tempo, non ci inventiamo i giocatori, c'è da soffrire abbastanza. Vedremo cosa accarà".

Ripescaggio: "Io non lo so, se ci dovessero ripescare andiamo. Non ce ne sono stati tanti. Se ci ripescano è perché siamo la migliore squadra nel Ranking"

Cambi contro la Germania: "Tanti cambi, anche venti su venti. Molti sono andati via, fisicamente avevano bisogno di recuperare. Gli avrei creato problemi, servono a settembre e marzo. Hanno dato tanto in due anni, meritavano di avere un po' di riposo. Affrontiamo la Nations League come la migliore del Ranking, giochiamo con le più forti, sono partite belle. Hanno grandi giocatori, noi cambiando tanto ci prendiamo rischi. Ma se dovessero andare bene a livello di gioco, può essere un buon inizio"

Cosa cambia con mediani come Tonali e Cristante, al posto di costruttori come Jorginho e Verratti?

"I principi restano gli stessi. Cercheremo sempre giocatori di qualità, tecnica, velocità e personalità. Centrocampisti che per caratteristiche tecniche e atletiche non erano portati a pressare, lo hanno fatto per quattro anni. A maggior ragione continueremo a farlo".

La Germania: "Per me Italia-Germania è quella dell'82 al di là delle gare che ho giocato io. Ero un tifoso grandissimo della Nazionale". 

L'attacco: "Purtroppo in Italia non ci sono tanti attaccanti, abbiamo solo Belotti e Immobile. Poi c'è Scamacca, ma che non ha partite a livello internazionale. Sono preoccupato ma chi è in B, magari, può arrivare in A velocemente. Può capitare, la speranza è quella". 

Zaccagni e Lazzari: "Sono stati una sorpresa anche per me. Stavano bene. Ma ci hanno detto che non erano in grado di giocare e li abbiamo mandati a casa".

Da dove si riparte? "Adesso abbiamo chiamato quelli che fisicamente stanno meglio, alcuni giocano in serie A, altri meno. Ma sono nelle condizioni di giocare, anche se mancano di esperienza. Servono giocatori di qualità, velocità, magari non saranno come Verratti e Jorginho e ci vorrà tempo. A settembre e marzo recupereremo qualche altro giocatore, per ora voglio dare minuti a chi non ha giocato. Il filo conduttore resta lo stesso: gioco, personalità e tecnica". 

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