Roma, il problema numero 1: a gennaio la priorità è acquistare il portiere titolare

Mirante (foto Gino Mancini)
Mirante (foto Gino Mancini)
di Ugo Trani
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Domenica 20 Dicembre 2020, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 23:08

Il crollo della Roma a Bergamo può anche essere analizzato tatticamente o addirittura fisicamente. O comunque statisticamente, visto che con Fonseca in panchina i giallorossi proprio non riescono a vincere gli scontri diretti. Solo 4 punti conquistati sui 18 disponibili nelle 6 partite giocate contro 6 delle prime 9. Ma ogni discorso, dopo la sconfitta contro l'Atalanta, passa in secondo piano: non si è competitivi senza il portiere. Mirante e Pau Lopez, entrambi in crisi, possono essere fatali nella corsa Champions.

LINGUA DI FUORI

Il portiere fa uscire la Roma di scena nella ripresa. Dal gol di Dzeko al 4-1 finale. Altre 4 reti, come a Napoli. Ma prima dell'uscita a vuoto di Mirante che regala a Gosens il colpo di testa a porta vuota, sono diversi i compagni con la linguadi fuori. Pedro in primis. Ma anche Smalling in difesa.

I senatori latitano. Più avanti si arrenderanno anche Mkhitaryan e Dzeko. Il crollo, dopo il pari di Zapata con Smalling a guardare, quando si fa male Spinazzola. La partita finisce lì. Una papera dietro l'altra di Mirante, le reti di Gosens, Muriel su regalo di Veretout e di Ilicic su dormita generale.

ATTESA INGIUSTIFICATA

Fonseca ha copiato Gasperini già alla fine del campionato scorso, scgliendo lo stesso sistema di gioco del collega: 3-4-2-1. Non è sufficiente, però. il tecnico nerazzurroi ha fatto subito 2 cambi ad inizio ripresa: Palomino e soprattutto Ilicic che gli ha ribabltato il mtach. Quello giallorsso ha aspettato che la resa della Roma. Che in questo 13° turno non ha avuto la forza di tenere il rimo delle prime tre: ora è a 7 punti dal Milan, a 6 dall'Inter e a 3 dalla Juve. Ma resta ancora in zona Champions.

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