Gabriele Sandri, 14 anni dalla morte. Di Bartolomei: «Salvare la fondazione, intervengano Roma, Lazio e il Comune»

Gabriele Sandri, 14 anni dalla morte. Di Bartolomei: «Salvare la fondazione, intervengano Roma, Lazio e il Comune»
Gabriele Sandri, 14 anni dalla morte. Di Bartolomei: «Salvare la fondazione, intervengano Roma, Lazio e il Comune»
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Giovedì 11 Novembre 2021, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 11:28

Era l'11 novembre del 2007 quando il tifoso laziale Gabriele Sandri trovò la morte in una stazione di servizio prima di una partita della sua Lazio, mentre si apprestava ad andare allo stadio San Siro per la gara contro l'Inter. Oggi Luca Di Bartolomei, figlio del calciatore Agostino, riporta sui social un'intervista di Cristiano, padre di Gabriele, in cui lancia un appello per salvare la fondazione che porta proprio il nome di Gabriele: «La Fondazione si sta esaurendo, ahime. Per 2-3 anni è stata abbastanza seguita con un contributo da parte di tutti, poi sono rimasto da solo. Vivendo della mia professione e non essendo un filantropo, è complicato per me portare avanti questo progetto», le parole di Cristiano Sandri.

E dopo le sue parole, Di Bartolomei commenta: «Sono passati 14 anni dall'omicidio di Gabriele Sandri, un tempo che a tutti noi sembra enorme ma che per le persone che lo hanno amato e per i suoi genitori è passato come un battito. Oggi ho letto l'intervista di Cristiano Sandri e nelle sue parole ho ritrovato la forza di un uomo che vale per due e la concretezza di un padre», scrive nel suo post su Facebook. «Conosco bene le attività che negli anni ha svolto la Fondazione che porta il nome di Gabriele avendone fatto immeritatamente.

E conosco bene cosa significhi dover sopportare il peso di una struttura (e le aspettative che ne nascono) quando si è da soli e si vive del proprio lavoro».

«E per questo che colgo l'occasione di questi poche righe per rivolgermi a Roberto Gualtieri, Alessandro Onorato e alle amministrazioni comunali e regionali», continua il suo post. «Nelle settimane passate un meraviglioso murales è stato dedicato a Gabriele, Vincenzo ed Antonio grazie al contributo delle fondazioni della Roma e della Lazio. Probabilmente questo potrebbe essere il tempo giusto per far convergere gli sforzi delle tante attivitá fatte in questi anni nel loro nome in una struttura che abbia le spalle di comune e regione e le gambe delle fondazioni di Roma e Lazio. Questo patrimonio non puó essere disperso ma non possiamo lasciarlo sulle sole spalle di Cristiano».

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