Caicedo, le prime parole dopo la cessione: «Senza pandemia avremmo vinto lo scudetto»

Felipe Caicedo, le prime parole dopo la cessione: «Senza pandemia avremmo vinto lo scudetto»
Felipe Caicedo, le prime parole dopo la cessione: «Senza pandemia avremmo vinto lo scudetto»
di Daniele Magliocchetti
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Lunedì 6 Settembre 2021, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 14:12

La sua cessione è stata l’unica nota negativa per i tifosi della Lazio. Nessuno di loro avrebbe mai rinunciato a Felipe Caicedo che è stato amato, forse quanto Immobile. E lui ha sempre ricambiato. «Io amato come Ciro? So che c’è tanto affetto nei miei confronti, me l’hanno sempre dimostrato dal ritiro a Roma, piano piano me ne renderò conto. Le emozioni e i brividi verranno sempre di più, non posso che ringraziare», ha spiegato l’ex attaccante biancoceleste ora al Genoa ai microfoni di Radiosei all’interno del contenitore "Quelli che hanno portato il calcio a Roma”. Per la punta ecuadoriana, la Lazio non è stata una squadra come le altre: «È stata l’avventura più importante della mia carriera, sentire l’amore dei tifosi è qualcosa di inspiegabile. Essere all’altezza di Ciro è una vittoria importante, lui ha fatto la storia vera di questo club».

Scudetto e gol

È la prima volta che parla da quando è andato via dalla capitale. Ha fatto tutto il ritiro precampionato con la squadra di Sarri, ma poi, appena ce ne è stata la possibilità, ha trovato l’accordo col Genoa ed è lì che partirà la sua nuova sfida.

Ma prima ci tiene a ribadire un concetto caro a tutti i tifosi della Lazio e riguarda la rincorsa allo scudetto die due stagioni fa. Una cavalcata straordinaria che si è dovuta fermare a causa del Covid e dello stato d’emergenza sanitario ad inizio del 2020, quando la squadra di Inzaghi era prima in classifica.

«Senza la pandemia sarebbe stato scudetto. Sicuro. Ma non tanto secondo me, secondo tutti. Il Covid ci ha colpito nel nostro miglior momento. Eravamo affamati, in fiducia, nessuno c’ha creduto più di noi. Poi è successo quello che sappiamo, ma senza pandemia avremmo vinto lo scudetto».

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Il Panterone parla anche dei suoi gol oltre al novantesimo, una sua specialità in maglia biancoceleste. «Zona Cesarini o zona Caicedo? Mi sono informato, poi mi hanno detto che l'ho superato – ha  detto Caicedo ridendo. Non posso che ringraziare i compagni perché il merito è tutto loro». Felipe quasi si commuove ricordando le tante realizzazioni importanti siglate con la Lazio oltre lo scadere: «Rivivere i gol che ho fatto con la maglia della Lazio e ripensare a questa nuova avventura le mie reti nella Lazio e a questa grande avventura mi mette i brividi. Ho vissuto dei momenti bellissimi, ho ricordi straordinari che resteranno sempre nel mio cuore. Il gol a tempo scaduto che mi è rimasto più nel cuore? Sono stati tutti emozionanti, ma quello in cui ho più goduto è quello al 98′ con il Cagliari. Significava tanto per me e per la squadra che stava inanellando una serie di vittorie incredibili che ci hanno proiettato in cima al campionato con la Juventus».

L’ultima di Caicedo è sui ringraziamenti ai suoi vecchi tifosi ma anche sulla canzone a lui dedicata: «La canzone di Coez riadattata per me? Non la conoscevo, poi l'ho scoperta ed è rimasta la mia canzone ufficiale. Mia moglie, la mia famiglia sono a casa a Roma. E’ la nostra seconda casa, anche lei sui social ringrazia tutti i tifosi. Siamo felici di questo».

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