Roma, c'è il Cska e la coppa come salvagente

Roma, c'è il Cska e la coppa come salvagente
di Alessandro Angeloni
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Giovedì 9 Dicembre 2021, 00:30

Non sarà un’amichevole, nonostante davanti ci sia un avversario che, alla Conference, non ha nulla da chiedere dal basso dell’unico punto fin qui conquistato nel Gruppo C. La Roma - che viene da due sconfitte in campionato - ha bisogno di vincere per non avere rimpianti: in caso di successo in Bulgaria e di mancata di vittoria del Bodo in Ucraina, i giallorossi sarebbero primi e questo eviterebbe l’insidia del turno in più a febbraio. Mourinho si trova a inseguire la coppa di scorta, un possibile salvagente della stagione. «Non sono cambiato: una volta volevo vincere la Champions, ora la Conference», dice. Questa competizione improvvisamente diventa l’obiettivo vero: il quarto posto in campionato è lontano, la Coppa Italia deve ancora cominciare ma il tabellone non lascia - sulla carta - grosse speranze (ci sono Milan, Lazio e Inter). Il secondo posto nel girone di Conference è già in cassa e questo significa sobbarcarsi un turno in più a febbraio, contro una delle retrocesse dall’Europa League. 

LA ROSA CORTA
Mou sa bene quanto il numero di partite pesi sulla tenuta fisica della rosa, numericamente - a suo dire - non all’altezza. Le condizione meteorologiche e la situazione Covid in Bulgaria, non aiuta: la Roma ha programmato una viaggio lampo, con ritorno immediato nella capitale appena dopo la partita. Ha lasciato a riposo chi ha sempre giocato, Rui Patricio e chi è reduce da un infortunio e ultimamente ha fatto gli straordinari, Smalling, e chi, come Mkhitaryan, non può essere troppo stressato. A Sofia la Roma ha trovato la neve, giusto salvaguardare alcuni elementi della rosa, in vista del campionato. Le scelte, per andare avanti senza strascichi, non possono essere sbagliate, anche per evitare un’altra figuraccia tipo quella di Bodo.

Ed ecco che in campo, oggi, andranno gli squalificati - per lo Spezia - Zaniolo e Mancini, più Abraham e Karsdorp che hanno saltato la sfida di sabato con l’Inter. «Dobbiamo vincere e poi se il Bodo/Glimt farà lo stesso, saremo secondi e andiamo ai playoff. Ai giocatori ho raccontato questo: ero allo United in Champions e noi e la Juve eravamo già qualificati agli ottavi. Per finire primi dovevamo battere il Valencia e la Juve non doveva vincere contro lo Young Boys. Non ci abbiamo creduto, abbiamo pensato che la Juve avrebbe vinto facile e quindi la nostra partita non aveva grande significato. Abbiamo perso noi, e ha perso la Juve. La sensazione è che ti senti un idiota. Ecco, non vorrei arrivare a questo», le parole di Mourinho a Sky. «Ci sarà un metro di neve, sarà difficile. Dobbiamo per forza far riposare qualcuno. Andiamo con il miglior gruppo possibile per cercare di portare a casa la partita».

Sulle possibilità di vincere la Conference, invece, ha aggiunto: «Abbiamo la squadra per competere con le più forti tipo Tottenham e Rennes, ma anche con chi arriva dall’Europa League. Il problema è che dobbiamo giocare da gennaio a fine maggio 3 competizioni ed è difficile dire come arriveremo ad una determinata partita. Con la rosa che abbiamo dobbiamo andare di gara in gara e pensare che sia sempre la più importante. Un conto è il valore della squadra, un altro è quello della rosa. Ma noi vogliamo andare avanti e la mia ambizione è vincere la Coppa. Per la Roma sarebbe un risultato storico». Il suo collega-avversario Mladenov, è un nome “noto”: il tecnico del Cska ha giocato nel Vitória Setúbal dal 1989 al 1991, in quel periodo, Mourinho iniziava la sua carriera da allenando le giovanili del club. In più sempre Mladenov ha affrontato la Roma nel secondo turno di Coppa dei Campioni 1983/84, disputando per intero entrambe le gare perse 1-0.

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