Atalanta-Lazio, il vigile ferito dagli ultrà: «Erano una trentina, le molotov sono piovute in macchina»

Atalanta-Lazio, il vigile ferito dagli ultrà: «Erano una trentina, le molotov sono piovute in macchina»
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 16 Maggio 2019, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 08:38

«Sono stato centrato in pieno da una molotov, mi ha colpito un orecchio destro, sto sanguinando. Siamo stati circondati e hanno lanciato di tutto dentro l'auto, varie molotov, i sedili hanno preso fuoco, siamo dovuti fuggire».
Ugo Esposito, classe 1964, è piemontese: in Guardia di Finanza fino al 1991 è poi passato alla polizia municipale iniziando da Rivoli (Torino). È arrivato a Roma quattro anni fa per guidare il terzo gruppo (Nomentano) e, dopo un'esperienza al Ministero della Difesa, è divenuto comandante del XV (Roma Nord) nel cui territorio rientra lo stadio Olimpico. Tutto questo percorso lo ha fatto trovare, ieri sera, circondato da una trentina di incappucciati che hanno assediato la sua auto. Mentre parla è in attesa di essere medicato al pronto soccorso del Gemelli.

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Cosa è successo comandante Esposito?
«Ero su un'auto di servizio senza sigle, ma con la paletta in mano. Una Opel Mokka. Eravamo insieme alla Polizia di Stato, vicino allo stadio per sorvegliare l'afflusso. In macchina con me c'era l'autista e, dietro, una funzionaria».
 



Sembrava tutto tranquillo?
«Sì, ma all'improvviso è arrivato un gruppo, saranno stati una trentina, incappucciati. Hanno iniziato a lanciare di tutto, fumogeni, molotov, pietre. Noi avevamo il finestrino abbassato perché stavamo, con la paletta, regolando il traffico. Alcune molotov sono entrate dentro e la nostra macchina ha preso fuoco».



Siete rimasti isolati?
«Solo per pochi secondi: quando la situazione è diventata tesa, abbiamo cercato di fare defluire tutti i tifosi che non c'entravano con gli scontri. Ma così, spostandoci con la macchina per aiutare le persone, ci siamo trovati circondati. Per fortuna siamo riusciti a scendere in tempo e vicino a noi c'erano anche i reparti mobili della polizia. Io sono rimasto ferito all'orecchio. Ma a causa del fumo abbiamo anche rischiato l'intossicazione. Tutto repentino, tutto in un attimo».
 

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