Mai Balotelli al Milan. Non cedo l'Inter
Le bugie del 2013 dette dai protagonisti

Mario Balotelli
Mario Balotelli
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Sabato 28 Dicembre 2013, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 2 Gennaio, 15:56
ROMA - Il 2013 quasi terminato e si possono iniziare a stilare i primi bilanci.



Un anno di sport in battute e smargiassate, insulti gaffe e promesse dei presidentissimi della serie A. È corposa l'antologia del buon umore 2013. Ha inaugurato l'anno il presidente del Milan Berlusconi con un lapidario: «Balotelli al Milan ? mai. Se metti una mela marcia nel gruppo, poi si infettano tutti». Dieci giorni dopo altra esternazione: «nè Balotelli, nè Kakà. Non si possono fare operazioni del genere in tempi come questi». Sappiamo com'è andata. Al tecnico Massimiliano Allegri, con cui l'ex premier non si è mai preso, manda a dire: «No el capisse un casso», sibilato in veneto a un cronista, e non serve traduzione. Spesso pirotecniche le uscite del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, che il 16 luglio, con solennità dichiara: «Al sindaco De Magistris ho dato tempo fino al 31 luglio, se non vuole vendermi lo stadio San Paolo andrò a costruirlo a Caserta dove sono già pronti 60 ettari di terreno». Quando a Capri Higuain cade su uno scoglio e si ferisce, De Laurentiis teme che il giocatore non sia stato curato bene, e annuncia la richiesta di 100 mln di danni, scoppia una polemica feroce col comune isolano.

Poi torna la pace. Mesi dopo rievoca l'episodio a modo suo: «arriva Higuain e questo stronzo di Cannavaro cosa fa? Prende una barca pagata in nero, lo porta a Capri e lo fa pure inciampare su uno scoglio».

L'ultima è per il suo ex tecnico Mazzarri, ora all'Inter: «s'è venduto a uno scornacchiato»; Mazzarri cerca una replica soft ma scivola: «A Napoli 4 anni bellissimi, ma ogni matrimonio ha inizio e fine». Sempre sanguigno Maurizio Zamparini, patron del Palermo, noto per la facilità con cui cambia allenatori. In Lega Calcio solite beghe di inizio anno, punti di vista diversi, scaramucce fra club. Zamparini prende il cannone: «la Lega ? un gruppo di 20 incapaci, di cui Beretta è il capo». E aggiunge: «In Italia c'è Monti, in Lega c'è Lotito, due personaggi che portano al disastro». Pensando all'arrivo di Thohir all'Inter, Zamparini depone le armi e si fa riflessivo: «i cicli finiscono, speriamo che subentri anche qualcuno al posto mio». L'ormai ex padrone dell'Inter Moratti è noto per il suo stile misurato, ma talvolta va fuori strada. A trattative aperte con Thohir per la vendita dell'Inter, il petroliere mentiva serio: «Vendere l'Inter? Figuriamoci...».

A gennaio l'ex capo nerazzurro se la prese col tecnico juventino Conte, per una protesta plateale dopo un rigore negato col Genoa: «Mourinho fece il gesto delle manette, ma non l'ho mai visto andare ad aggredire un arbitro». Al patron nerazzurro e capitato di alzare la voce, ma non troppo, come nel caso di una lite di spogliatoio finita sui giornali: «Cassano non faccia più cazzate»; poi da vero signore: «Cassano è un campione e si sa che gli artisti sono un pò speciali». «Non firmo per il secondo posto» azzardò il presidente della Lazio Claudio Lotito a gennaio, quando i suoi erano secondi dietro la Juventus. Sognava. Invece era meglio firmare, visto come è finita (ottavo posto).

Dopo le sanzioni al club, ritenute ingiuste, per le intemperanze dei tifosi, Lotito semiserio urlò il suo disappunto: «non posso tutelare ogni individuo a Roma». E alle critiche per le scelte di mercato, il presidente non ha fatto una piega: «se i tifosi hanno mal di pancia, prendessero un Alka-Seltzer».

Ce n'è anche per il presidente dell'Uefa Platini e le sue idee di lotta ai razzisti con le partite a porte chiuse: «non è che Platini ora è diventato il Vangelo».

L'ultima a ottobre in tv, sui tifosi romanisti: «non riesco a capire perchè tirano fuori la testa solo in certi momenti e poi scompaiono..» riferendosi all'entusiasmo per la Roma di Garcia, all'epoca prima in classifica.