Armani veste gli azzurri: sulla divisa l'inno d'Italia

Valentina Vezzali
Valentina Vezzali
di Salvatore Riggio
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Venerdì 11 Maggio 2012, 15:50 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 23:20
MILANO - Scegliendo Giorgio Armani, abbiamo gi vinto la medaglia dell’eleganza, il pensiero di Gianni Petrucci, in occasione della presentazione del kit olimpico. Noi siamo presuntuosi e vogliamo essere primi al mondo come siamo sempre stati tra primi paesi al mondo nello sport e nella storia dello sport. Certamente saremo i più eleganti. La sfilata è la cerimonia inaugurale che viene guardata da miliardi di spettatori: lì saremo certamente i primi».



Il vero colpo da maestro è, «per un’idea di Armani» come ha ribadito più volte Petrucci, l’inno di Mameli ricamato in oro all’interno di giacche e felpe, mentre la strofa iniziale «Fratelli d’Italia» è stata posta sul colletto delle polo: «Queste due cose mi hanno reso davvero orgoglioso - ha spiegato il numero uno del Coni -. Rappresentano la bellezza di questo paese». C’è grande fermento per l’Olimpiade che si svolgerà questa estate a Londra considerata «un banco di prova importante per il nostro sport. Non solo, perché sarà pure un banco di prova difficile. Non sono pessimista, sono ottimista per natura, ma nella mia analisi c’è realismo. Tutti i paesi si preparano al meglio, ci saranno anche delle sorprese. Noi dovremmo essere dietro solo alle grandi potenze mondiali, ma sarà molto più difficile di Pechino. Se ho dei rimpianti per questa spedizione olimpica? Sì, mi dispiace molto non esserci qualificati nel basket».



Non solo Olimpiade di Londra perché Petrucci ha anche affrontato temi scottati, e purtroppo di attualità, dello sport italiano: «Se il calcioscommesse potrà influenzare negativamente la Nazionale, impegnata nell’Europeo? No perché la forza degli azzurri va al di là di queste cose: il ct Prandelli sta facendo un ottimo lavoro. L’operato del procuratore Palazzi? Prima dicevano che era troppo lento, ora dicono che i deferimenti sono stati fatti troppo presto. Io sostengo che questi deferimenti sono arrivati quando andavano fatti». E sull’addio di Nesta al Milan e della terza stella della Juventus, Petrucci ha concluso: «Sandro ci mancherà tantissimo. È un esempio di giocatore bravo, corretto e leale e mancherà tanto al calcio italiano. Con tutti i problemi che ha e avrà il calcio italiano, quello della terza stella è l’ultimo pensiero. Se la metteranno lì dove stanno pensando di metterla (all’interno dello stemma, ndc), non gli si potrà dire nulla».
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