Baltimora dopo la vittoria ad X Factor: ««Sono ancora frastornato, dedico la vittoria a me stesso. Tour, data zero ad Ancona»»

Edoardo Spinsante, di Ancona, ha vinto X Factor 2021 (Foto Jule Hering/Ufficio stampa/Sky)
Edoardo Spinsante, di Ancona, ha vinto X Factor 2021 (Foto Jule Hering/Ufficio stampa/Sky)
di Chiara Morini
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Sabato 11 Dicembre 2021, 09:50

ANCONA - Edoardo Spinsante, in arte Baltimora, si aspettava la vittoria ad X Factor?
«No, assolutamente no. Quando ho iniziato pensavo di fare un buon percorso, ma non fino in fondo».


Come si sente, adesso?
«Sto benissimo, anche se frastornato. Devo ancora carburare, dalla serata di giovedì. Un milione e mezzo di cose da fare, in me c’è un mix di emozioni positive e forse negative».

 
Perché negative? Per le critiche?
«No, perché il vincitore di X Factor è sempre sotto i riflettori. Quanto alle critiche, sono sempre ben accette. Perché fanno crescere».


A chi dedica questa vittoria?
«Egoisticamente rispondo a me stesso. In questo percorso, che un anno fa mai avrei pensato di poter intraprendere, mi sono privato di un po’ di cose. Come l’estate scorsa, quando l’Italia ha vinto gli Europei di calcio non ho festeggiato con i miei amici: due giorni dopo avevo le audizioni, e non potevo permettermi di perdere la voce».


Cosa cambia, se cambia, per Baltimora?
«Non cambia nulla, ho sempre prodotto la mia musica. Se qualcosa cambia è la platea. Se prima cantavo davanti ad una 50ina di persone, quasi tutti amici, ora lavorerò con più persone, molto valide come tutte quelle che ho avuto di fronte in questo straordinario percorso a X Factor».


E per Edoardo Spinsante?
«Proprio nulla, sono sempre io».


Il Forum di Assago è stato l’ultimo palco in cui si è esibito. Il primo palco in assoluto lo ricorda?
«Il primissimo palco in assoluto è stato quello del saggio di fine anno in quinta elementare. Se però intendiamo il primo concerto le dico il teatro, ma ora non ricordo il nome, in cui ho fatto uno spettacolo con i ragazzi del liceo, in primo superiore».


Tra i palchi sogna Ancona?
«Certo! Nella mia città spero proprio di poter fare la data zero del mio tour, la città mi ha aiutato molto.

Dove non so, dipenderà anche dalle condizioni legate alla pandemia».


Se le proponessero quello di Sanremo un giorno?
«Accetterei subito. Sarei pazzo a dire di no!».


Difficile conciliare studio e lavoro con la musica?
«Non saprei, finora ho solo studiato. Anche se, avendo finora fatto il primo anno di produzione audio a Milano, fare musica è rimasta una cosa naturale. Poi ho interrotto momentaneamente per fare questo percorso».


Ora vive a Milano. Quando pensa di tornare?
«Spero per Natale. Ma non so se riesco. Con me stesso avevo detto che sarei rientrato alla fine di questo percorso ad X Factor, ma non pensavo di arrivare così avanti. Ora il rientro, almeno nei tempi, è un po’ più complicato. Vedremo quando sarà possibile».


La prima cosa che farà quando torna nella sua Ancona?
«Sicuramente andrò a trovare le mie nonne. Non dico a pranzo con i miei genitori, perché loro erano qui a Milano, e quindi ho già dato. Poi festeggerò adeguatamente con gli amici».


Festeggerà con la fidanzata?
«No, non c’è una fidanzata».


Chi ha sentito per primo, giovedì sera, dopo la vittoria?
«Quando ho recuperato il telefono, avevo un migliaio di chiamate. Sono partito dal primo numero della lista e poi li ho chiamati tutti. Ovviamente c’erano i miei genitori e i miei zii, e alcuni amici che mi avevano seguito a Milano».


Come passerà ora la sua giornata?
«Come prima, totalmente dedicata alla musica. Quello che potrebbe cambiare è il luogo. A casa ho un piccolo studio, a Milano, nell’appartamento in affitto che divido con un coinquilino, non ho potuto portare molto. Ora spero di poter salire di livello».


Un saluto ad Ancona e alle Marche che l’aspettano?
«Ringrazio tutti! È bellissimo tutto il supporto ricevuto. Spero di ripagare il sostegno con molti live nel territorio». 

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