Tulli, artista in cerca di libertà. Inaugurata a Macerata l’antologica curata da Paola Ballesi e Giuliana Pascucci

La mostra di Tulli a Palazzo Buonaccorsi (Foto Falcioni)
La mostra di Tulli a Palazzo Buonaccorsi (Foto Falcioni)
di Chiara Morini
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Giovedì 14 Aprile 2022, 13:08

MACERATA - Lavoro, tenacia, tempo, pazienza: sono questi gli elementi di cui si nutre l’arte secondo il pensiero dell’artista maceratese Wladimiro Tulli, scomparso nel 2003. E la città di Macerata ne celebra il centenario della nascita, avvenuta il 4 settembre 1922, con la mostra “Wladimiro Tulli. Vitalismi”, inaugurata ieri a Palazzo Buonaccorsi, e visitabile fino al prossimo 26 giugno.

Insieme a Macerata celebrano l’artista anche il comune di Recanati, che ha già inaugurato una mostra che rimarrà aperta fino a lunedì prossimo, quello di Civitanova Marche, che nella città alta ospiterà prossimamente “Wladimiro Tulli: cavalcare i sogni”, e la fondazione Carima, che ha inaugurato un’altra mostra il primo aprile. A sostenere il progetto anche la figlia di Tulli, Carla, il fratello dell’artista, Piero Alberto. Tulli, infatti, è stato uno dei più grandi artisti maceratesi del ‘900, e viene considerato uno degli “ultimi futuristi”. A Palazzo Buonaccorsi sono state esposte alcune tra le opere più rappresentative dell’artista maceratese.
La mostra
Curata da Paola Ballesi e Giuliana Pascucci, l’esposizione copre tutto il periodo artistico di Tulli. Ci sono le opere iconiche che hanno segnato le tappe della sua produzione artistica: 42 dipinti, 17 ceramiche e due sculture, a cui si aggiunge un’appendice della collezione permanente del ‘900, di cui fanno parte opere di proprietà del museo e di collezionisti. Attraverso questa antologica, ammirando le opere esposte, il visitatore potrà immergersi nel senso di meraviglia dell’artista, che con i suoi tratti e colori era alla continua ricerca di libertà. «Da quando è venuto a mancare Wladimiro – il commento delle due curatrici Bellesi e Pascucci – la città pensava a come rendere omaggio ad un artista che ha fatto molto per Macerata, introducendola nel circuito internazionale, e dandogli un tocco di bellezza con la sua creatività».

Wladimiro Tulli inizia la sua attività nel 1938, con il pittore Bruno Tano, proseguendo nelle sue ricerche con Enrico Prampolini e Osvaldo Licini. Il periodo futurista nasce quando Tulli rimane “folgorato” dal concittadino “Ivo Pannaggi”. Dopo la guerra, si avvicina all’astrattismo, instaurando rapporti con i principali movimenti artistici. Negli anni Cinquanta è parte di “Numero” di Firenze e “Eclat” di Parigi; nel 1962 negli Stati Uniti chiarisce i vari aspetti dell’arte americana dopo la pop art, e negli anni ‘90 si dedica, tra gli altri, alle ceramiche. Affreschi, murales, e altre opere, sono in diverse città italiane, tra cui ovviamente la sua Macerata. «Qui – commenta il sindaco Sandro Parcaroli – celebriamo tutta l’eredità di Wladimiro Tulli. Per la città è un onore poter far conoscere la sua arte, a giovani e meno giovani». Un’arte che è arrivata a noi e che, commenta l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, «vorremo passare alle future generazioni, anche attraverso questa mostra e le altre che ci sono e saranno sul territorio». Nelle opere di Tulli, fa sapere l’assessore regionale Giorga Latini, «c’è sempre un richiamo alla speranza». La mostra resterà aperta a Palazzo Buonaccorsi dal martedì alla domenica. Aprile e maggio dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30, giugno dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. 

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