Vittorio Cecchi Gori arrestato, Christian De Sica: «Un povero vecchio malato. Il carcere è una follia»

Vittorio Cecchi Gori e Christian De Sica
Vittorio Cecchi Gori e Christian De Sica
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Domenica 1 Marzo 2020, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 16:58

«Mi sono meravigliato a quel signore che ha ucciso quel ragazzo hanno dato 5 anni e a Vittorio Cecchi Gori 8 per bancarotta. Che poi Cecchi Gori è stato fregato da tutti nella vita. Non capisco come ragiona la nostra giustizia. E poi portare un carcere un povero vecchio malato è un pò una follia». Così Christian De Sica commenta con l'Adnkronos la decisione di portare in carcere il produttore cinematografico condannato per reati finanziari tra cui la bancarotta fraudolenta. Il riferimento è all'omicidio di Marco Vannini da parte del padre della fidanzata, Antonio Ciontoli, al quale i giudici hanno ridotto in secondo grado la condanna portando la reclusione da 14 a 5 anni.

I carabinieri hanno notificato venerdì pomeriggio al policlinico Gemelli, dove era ricoverato, a Vittorio Cecchi Gori l'ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Corte d'Appello di Roma per un cumulo pena di 8 anni, 5 mesi e 26 giorni di reclusione. Secondo quanto si è appreso, è attualmente piantonato dalla polizia penitenziaria e, al termine della degenza, è previsto il suo trasferimento nel carcere romano di Rebbibia.



Il parere di Christian De Sica trova conferma anche in altri volti dello spettacolo, che reputano inopportuna la detenzione in carcere del produttore cinematografico 78enne. 

«Sarei felicissimo se dessero i domiciliari a Vittorio Cecchi Gori. Non è solo un fatto di età ma di salute. Andare in carcere può fargli solo male. Mi auguro di cuore per amicizia e perché sono più grande di lui di età che possa stare a casa. Hanno concesso i domiciliari a gente che ha fatto cose molto più gravi». Lino Banfi ha commentato così con l'Adnkronos la decisione di portare in carcere il produttore cinematografico.

«Vittorio Cecchi Gori è una persona malata. E bisogna avere un briciolo di accortezza prima di sbatterlo in carcere. Ci potrebbe anche rimanere. Da solo si è già punito nella sua vita. Per quanto riguarda la condanna per bancarotta fraudolenta io non so nulla nel merito ma credo sia pericoloso portarlo in carcere nelle sue condizioni». Così il regista Giovanni Veronesi commenta con l'Adnkronos. «È venuto alla trasmissione televisiva che ho fatto in autunno e l'ho visto male fisicamente - dice Veronesi - non cammina quasi più, ha un sacco di problemi fisici. Non è un uomo che può stare in carcere. È un uomo che può stare in ospedale a curarsi o casa con le debite cure. È un uomo che ha 78 anni ed è ridotto male. Credo che sia stato un pochino azzardato portarlo in carcere, ma magari lunedì lo mandano agli arresti domiciliari o lo ricoverano».

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