VISSO - Nel cuore delle Marche, nel cuore della spiritualità e dei monti che rendono preziosi i Sibillini. Escursione che affronterà il cuore di una regione ferita dal sisma del 2016.
La partenza è dal santuario di Macereto complesso religioso che sorge ad un’altezza di circa 1.000 metri sul livello del mare sull’altipiano omonimo del versante occidentale dei Monti Sibillini, ed è stato dichiarato monumento nazionale nel 1902. Si tratta di una delle maggiori espressioni dell’architettura rinascimentale del ‘500 nelle Marche.
Fu realizzato nel 1529, al posto di una precedente chiesetta del 1359, da Giovan Battista da Lugano probabilmente su progetto di Bramante e terminata successivamente nel 1556 sotto la guida di Filippo Salvi da Bissone. Dopo aver ammirato l’area e l’ambiente che rendono unico il santuario, la strada da percorrere è piuttosto semplice, ma non per questo da sottovalutare. È infatti piuttosto lungo il percorso che porterà a Visso, che necessità comunque di una buona preparazione fisica e di abbigliamento (scarpe comprese) adatto.
Il percorso di andata e ritorno si sviluppa per 15 chilometri circa. È possibile seguire due sentieri segnati e in evidenza. Il percorso infatti si snoda lungo i sentieri 306 (per la prima tratta) e il 307, che segna nei pressi di Ussita la svolta decisiva verso il punto di arrivo fissato a Visso a poca distanza dalla località Colle della torre. Il percorso termina nelle immediate vicinanze del cuore ferito di Visso, lesionato dal sisma del 2016. Dal punto di arrivo è possibile riprendere la strada per ritornare a Macereto, luogo di partenza dell’escursione da concludere in circa 6 ore complessiva. C’è anche una interessante alternativa al ritorno, perché è possibile compiere un percorso ad anello proseguendo dal punto di arrivo fino al santuario di Macereto proseguendo lungo la prima parte del Grande Anello dei Sibillini, che vi condurrà ancora nei pressi del santuario.
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