ROMA - Una bellezza perfetta, algida, aristocratica.
Virna Lisi, nome d'arte di Virna Pieralisi, nata ad Ancona l'8 novembre 1936, morta stamani a 78 anni, nonostante fosse un'antidiva aveva vinto tanto: sei Nastri d'argento e un Prix d'interprètation fèminine a Cannes per la 'Regina Margot' due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera.
Aveva, da 'Orgoglio e pregiudiziò, nel 1957, fino alle ultime interpretazioni televisive tra cui Baciamo le mani, dedicato la sua professionalità di attrice stakanovista e puntuale al cinema e alle fiction tv.
Il suo 'nò più sentito e sincero lo disse a Hollywood dove andò nel '64 per fare un film con Jack Lemmon 'Come uccidere vostra mogliè. «Fu il maggior successo dell'anno - racconta - Mi fecero ponti d'oro: girai altri due film, con Tony Curtis (Due assi nella Manica) e Frank Sinatra (U 112 - assalto al Queen Mary), ma poi decisi di ricomprare il mio contratto, che durava altri sette anni, e tornare a casa. Fu difficilissimo: ci vollero tre mesi di trattative e avvocati bravissimi, ma alla fine ce l'ho fatta».
Tra i suoi altri storici rifiuti quello per Barbarella che fu la fortuna di Jane Fonda. «Volevano farmi fare Barbarella - racconta - ma io non avevo voglia di mettermi le ali d'argento, la tutina e la parrucca». E il carattere indipendente, unito alla nostalgia di casa, la portarono al gran rifiuto. «A Hollywood - ricorda - c'erano contratti terribili che venivano venduti e ricomprati da una major all'altra come al mercato degli schiavi. La preparazione di un film durava mesi, mi impedivano di prendere l'aereo e venire a trovare mio marito, in più avevo un bambino piccolo. Insomma, non era la vita per me».
Costruirsi una famiglia anche a costo di qualche rinuncia, è stata la linea seguita dalla Lisi ma nonostante questo ha perso due figli per lo stress da lavoro, un dolore che ricorda ancora oggi. «Ho un figlio e tre nipoti, e potrei avere altri due figli se non li avessi perduti per lo stress di stare sul set per dodici ore al giorno, svegliarsi alle 5 del mattino, eccetera... Mi creda: questo è un mestiere molto difficile». «Un mestiere difficile».
Solo una professionista lo dice. Solo una professionista sa essere dura con le veline e le aspiranti tali. «I consigli li riservo alle persone care. E le ragazzine di oggi sembra che capiscano tutto loro, che ne sappiano più di tutti, ma forse nel verso sbagliato», dice sincera. Tra i registi con cui ha lavorato fra gli altri: Dino Risi, Mario Monicelli, Franco Brusati, Mauro Bolognini, Alberto Lattuada) considera il più grande di tutti un indipendente come lei: Pietro Germi con cui interpretò il gioiello «Signore e Signori».