“Musei” su Sky Arte alla scoperta della Galleria nazionale di Urbino

Il regista pesarese Giovanni Piscaglia
Il regista pesarese Giovanni Piscaglia
di Elisabetta Marsigli
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Giovedì 5 Novembre 2020, 03:00

URBINO - È dedicata alla Galleria nazionale delle Marche di Urbino la seconda puntata di “Musei” su Sky Arte, in onda questa sera (giovedì 5 novembre) alle ore 21,15. Il regista pesarese Giovanni Piscaglia, a cui è stata di nuovo affidata la serie, offrirà un viaggio tra i grandi capolavori in dialogo con la prestigiosa sede di Palazzo Ducale, testimone nei secoli, di grandi storie di mecenatismo e collezionismo i cui particolari valori di appartenenza e gusto si sono tramandati intatti a tutti coloro che oggi vi lavorano. Le telecamere si spingeranno anche dove i visitatori non hanno la possibilità di entrare.
Piscaglia, a lei l’onore di proseguire questi viaggi nella Bellezza?
«È stato importante confermare un percorso che sarebbe stato solo parziale, dopo la prima stagione. Dopo le pinacoteche era giusto valorizzare l’arte contenuta in magnifici edifici o circondata da giardini, in un recupero di patrimoni naturalistici in dialogo con il territorio e le città che li ospitano. Dalle residenze ducali di Mantova e Urbino, a Palazzo Pitti, la Reggia di Caserta, fino al Museo di Capodimonte a Napoli».
Un vero viaggio dentro e fuori le mura? 
«Lo spirito è sempre quello di andare oltre la barriera di ciò che normalmente vede un visitatore, di mostrare il museo nella propria identità e nel suo funzionamento di macchina della cultura. Alla Galleria di Urbino, tra le prime sedi che ho suggerito, mi sono soffermato sulla sua attività di prestiti andando a vedere il ritorno di un’opera di Genga rientrata da una mostra e andando a scoprire anche i restauri nei sotterranei. Poi i luoghi in attesa di essere restituiti agli spettatori: con l’aiuto dell’architetto Biagio De Martinis abbiamo osservato la struttura, per comprendere come funzionava l’architettura nel 400, così come l’impianto idraulico e la sua funzionalità dal punto di vista scientifico».
E nei tanti capolavori...
«Ho studiato anche la sorte più recente di capolavori come la Muta di Raffaello e la Flagellazione di Piero della Francesca che furono rubati negli anni ’70 e recuperati in maniera rocambolesca in Svizzera. Fu un periodo in cui Palazzo Ducale fu al centro di un movimento di pensiero su come proteggere questi patrimoni, perché fino a quel momento non c’erano strumenti antifurto». 
E sale in allestimento
«Abbiamo visitato l’allestimento della sala che dovrà ospitare le collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro che sono state trasferite qui, dove saranno in deposito per 10 anni e stanno per essere esposte Forse Pesaro è ancora in tempo per farle tornare nella sua città». 
Quando è stata girata la puntata?
«A febbraio, per fortuna, perché il format prevedeva anche la presenza di persone ed è stata l’ultima possibilità che abbiamo avuto, prima del lockdown.

Ma devo ringraziare gli ospiti che mi hanno permesso questo viaggio: da Marco Pierini che era il direttore ad interim, Giovanni Russo, funzionario Storico dell’Arte e Maria Rosaria Valazzi, storica dell’arte, che per tanti anni ha seguito la Galleria Nazionale».

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