URBINO - «Dedico questo premio alle mie Marche, per la cui identità mi sono sempre battuto». È la prima, passionale reazione di Umberto Piersanti, alla notizia che gli è stato assegnato, all’unanimità, per la sua ultima raccolta poetica “Campi di ostinato amore” (Ed. La nave di Teseo), il Premio Umberto Saba.
L’annuncio è stato diramato ieri a Trieste dal presidente della giuria, Claudio Grisancich, che l’ha così motivato: «Per una tenace fedeltà alla poesia... In superficie non appaiono legami tra Piersanti e Saba. Ma in profondità, nella fiducia che la poesia possa dire il lato più vero, anche quello oscuro, della vita, insieme con la continuità, e direi proprio l’ostinazione a perseguire una strada propria e originale, sono vicini e fratelli». «Tenacemente e lentamente – rifletteva ieri il poeta urbinate – sono cresciuto in un ostinato isolamento dai grandi centri, che non mi ha impedito di raccogliere grandi soddisfazioni. Credo di aver mantenuto fede a un mondo originario, un mondo che le mode non scalfiscono». Il premio sarà consegnato in remoto, nel corso di un webinar, il 21 marzo, Giornata mondiale della Poesia.
«Domenica mi raggiungerà a Civitanova, dove da qualche anno mi sono trasferito, una troupe, per registrare un’intervista da mandare in rete in quella occasione».
È così radicato nella sua terra, Umberto Piersanti, che ama definirsi “il più marchigiano dei marchigiani”. «Sono orgoglioso di essere stato il primo a ideare e a organizzare, nel ‘77 a Urbino, un convegno nazionale dei poeti italiani. E due anni dopo, ancora nella città ducale, un incontro “storico” dei poeti marchigiani. Raccogliendo l’eredità di Carlo Antognini, ho sempre lottato per la nostra identità».