Gualazzi con “Bar del sole” omaggia a Urbino e dà voce ai più grandi cantautori della musica italiana con prestigiose collaborazioni

Raphael Gualazzi pubblica “Bar del sole”
Raphael Gualazzi pubblica “Bar del sole”
di Franco Gigante
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Sabato 11 Giugno 2022, 04:00

URBINO - È un omaggio al Caffè del sole di Urbino dove ho mosso i miei primi passi, con la musica dal vivo, e dove ho iniziato a scrivere canzoni».


È la confessione di Raphael Gualazzi su “Bar del sole” che dà il titolo al suo nuovo album di dieci canzoni. Che cosa rappresenta?
«È un bar della mia Urbino che adesso ha cambiato sede – ha aggiunto l’artista – Era un posto molto magico dove tutti gli avventori, che poi diventavamo amici anche del gestore, portavano un sole di ceramica da tutte le parti del mondo e dall’Italia, poi appesi dappertutto, tempestato da questi soli bellissimi con le anime di quelle persone. Tutto questo accadeva 25 anni fa, da dove è iniziato tutto. Quando torno ad Urbino passo sempre dal bar per un saluto: è rimasto il posto dell’anima per le persone, dove potersi ritrovare dopo questa pandemia, un momento difficile dal punto vista ambientale, sociale e sanitario».

 
Un progetto in cui lei reinterpreta alcuni brani del più brillante cantautorato italiano.
«I brani sono stati scelti nel tentativo di rappresentare un periodo italiano cantautorale meraviglioso. Ho cominciato ad ascoltare musica africana all’età di nove anni e fino a quell’età ascoltavo canzoni che piacevano ai miei genitori, da “Amore caro amore bello” e “Arrivederci a questa sera” di Battisti a “Centro di gravità permanente” di Battiato, a “Cosa sarà” di Dalla, che ho voluto reinterpretare in questo disco, ma anche Bertoli, Cocciante, De Gregori e anche Morandi».


Dieci tracce che coinvolgono musicisti e artisti in studio per reinterpretare dei brani che appartengono all’immaginario della più grande musica italiana. 
«La selezione è stata fatta soprattutto per le canzoni e per i loro testi, per la bellezza degli argomenti. La cura musicale è nata dalla simbiosi, dalla commistione e dalle sinergie nate fra me e il coproduttore Vittorio Cosma».
Il disco si avvale dei feat speciali di Margherita Vicario in “Senza paura” di Ornella Vanoni, di Filippo Graziani alla chitarra e la marching band Funk Off per “Pigro” di Ivan Graziani, del Trio Bobo in “Arriva la bomba”.

Gualazzi, cittadino del mondo ma con Urbino nel cuore.
«In realtà sono a Milano da un paio d’anni, sono stato a Verona, a Londra.

Torno sempre a Urbino perché sono molto legato alle mie origini e soprattutto alla mia famiglia: una sola sorella è a Milano».


La recente pandemia non è passata invano per lei.
«Ho imparato a suonare un altro strumento o, meglio, ad accompagnarmi con uno strumento, l’ukulele . Naturalmente ho anche lavorato con la mascherina su materiale inedito e per questo progetto con tutto il mio staff».

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