I piceni a Torre di Palme nel Museo archeologico, tra i pezzi più belli un pendaglio con ciondoli a forma di cavallino

Il pendaglio con ciondoli a forma di cavallino rinvenuto nella tomba di una bambina
Il pendaglio con ciondoli a forma di cavallino rinvenuto nella tomba di una bambina
di Chiara Morini
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Lunedì 31 Maggio 2021, 08:42

TORRE DI PALME - Racconta la vita delle popolazioni fermane prima della colonizzazione romana del 264 a.C.: il museo archeologico di Torre di Palme (Fermo) è del tutto locale. Inaugurato nell’aprile del 2019, è costituito da tre sale e si trova all’interno di un palazzo risalente al secondo dopoguerra. Vi sono esposti i corredi funerari di tre delle venti tombe rinvenute in Contrada Cugnolo, nella parte sud del borgo di Torre di Palme, durante gli scavi collegati al viadotto metanifero e condotti dalla soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle Marche, con il sostegno della Edison.

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Risale all’antica età del bronzo, tra il IX e il VII secolo a.C., la tomba rinvenuta al centro della necropoli picena, quasi sotto le altre tombe, che si può datare tra il 1800 e il 1650 a.C., e che apparteneva ad un giovane che poteva avere dai 14 ai 16 anni. Sono esposti i due oggetti a corredo della tomba, una lama in bronzo di un pugnale e una selce. Sulla prima, che ha tre fori dove si ancorava il manico, sono state rinvenute tracce di decorazioni e l’impronta del manico che doveva essere in legno. La punta di selce fu ricavata da una scheggia più antica e si pensa potesse essere un amuleto.  
Probabilmente è di una bambina la tomba ricostruita attraverso i reperti di una delle altre due sale visitabili. Al centro della stanza c’è la ricostruzione con alcuni oggetti collocati secondo la posizione del corpo su cui si pensa possano essere stati. Vi sono piccoli ornamenti, quasi gioielli, in bronzo ed ambra, per cui si presume che la bimba appartenesse ad una famiglia ricca. L’ambra, infatti, non è un materiale dei territori fermani. Ai piedi tre vasi in terracotta. Tra i reperti, risalenti al VI secolo a.C., c’è ancora un pendaglio con alcuni ciondoli a forma di cavallino, tipico delle sepolture femminili dell’epoca, c’è una fibula in ferro e bronzo, con una decorazione ageminata, e ci sono pure due oggetti da toeletta, non rari da trovare in necropoli picene: nella teca si possono vedere un nettaunghie ed una pinzetta. 
La presenza dell’ambra è importante per le civiltà picene, tanto che oltre che nella tomba infantile, è stata trovata anche in sette tombe femminili.

Nell’ultima sala del museo sono esposti i numerosi oggetti appartenuti ad una donna ricca, si presume di 40 anni, con una ricostruzione fedele della sepoltura. Vissuta nel VI secolo d.c., forse aveva un ruolo importante nella società, vista la copiosità di oggetti rinvenuti durante gli scavi. Era avvolta in un sudario, chiuso da capo a piedi per mezzo di alcune fibule, che si possono vedere esposte nelle teche. Alcune di queste fibule sono grandi, ed erano appuntate o al sudario o ad un mantello. Si può vedere anche l’anellone, a 4 punte, dal significato ancora poco conosciuto, anche se si presume che potesse essere collegato alla dea Cupras. Ai piedi un ampio corredo di vasi tra cui si segnala quello tipico piceno, il cothon, il cui uso è ancora sconosciuto. Spiedi e coltelli per la cottura della carne completano il corredo, fatto anche di altri oggetti. 

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