The Notwist, note ammalianti giovedì al Cinema Italia di Ancona. Pop malinconico, elettronica, krautrock e ballate ipnotiche in scaletta

The Notwist gruppo tedesco multiforme e poliedrico che crea incredibili set dal vivo con risultati sorprendenti
The Notwist gruppo tedesco multiforme e poliedrico che crea incredibili set dal vivo con risultati sorprendenti
di Andrea Maccarone
3 Minuti di Lettura
Martedì 17 Maggio 2022, 10:22

ANCONA - Il post rock dei The Notwist atterra al cinema teatro Italia ad Ancona. La band tedesca si esibirà giovedì sera alle 22 nel recupero della data dello scorso 19 settembre annullata per maltempo alla Mole Vanvitelliana. Dunque il gruppo torna in Italia per presentare l’ultimo album dal titolo “Vertigo Days”, un’opera dal suono aperto ed esplorativo. Che si regge su una struttura originale grazie alla combinazione di pop malinconico, elettronica, krautrock e ballate ipnotiche.

 
Il post rock
I Notwist sono una band incredibilmente multiforme e poliedrica, e la loro linea del tempo discografica, in costante mutamento ed evoluzione, ne è la dimostrazione: dagli esordi con l’omonimo album post-hardcore nel 1991, alle derive via via sempre più post rock ed elettroniche di album come Shrink, fino a capolavori come Neon Golden e agli album successivi, anch’essi coerentemente originali, atipici e di difficile classificazione. I Notwist sono una band ammaliante e a tratti straniante, che riesce a cogliere nel segno soprattutto durante le lunghe session dal vivo in cui riescono a far dialogare le loro composizioni strumentali con altre forme d’arte quali teatro, cinema, radio e televisione. I loro concerti puntano ad essere sempre sorprendenti e ipnotici, con un linguaggio musicale che arriva a sfiorare il free jazz e la sperimentazione elettronica più cara alla tradizione teutonica del krautrock. In trent’anni di carriera il gruppo ha pubblicato 10 album e una lunga serie di Ep, più due live.


L’ultimo album
Lo scorso gennaio sono tornati sulla breccia con l’ultimo lavoro discografico: “Vertigo Days”, un disco che conferma l’elevata caratura di una produzione che ha radici lontane e profonde.

Ma soprattutto con questo disco mettono in luce la loro grande capacità di saper spaziare tra i vari ambiti sonori che nei decenni sono entrati a far parte della loro cifra stilistica. Infatti in questo episodio la band ricorda al suo pubblico quanta strada ha macinato in tre decadi, offrendo parentesi più esotiche e altre più spigolose che riportano al loro stile degli inizi. Ma con una raggiunta maturità, sia nelle esecuzioni che nelle rifiniture. Il tutto grazie anche a partecipazioni di artisti provenienti da più parti del mondo, ad impreziosire il lavoro finale.


Secondo il cantante della band, Markus Acher, i testi dei brani che compongono l’album «sembrano più una lunga poesia». Le dimensioni di quella poesia sono sfaccettate, qualcosa di intensificato dalla stranezza geopolitica dei suoi tempi: «Mentre la situazione cambiava così drammaticamente, mentre stavamo lavorando al disco - spiega il frontman dei The Notwist - il “tema dell’impossibile può accadere in qualsiasi momento” è diventato una storia globale e politica». Ma funziona anche a un livello di astrazione poetica, in modo tale che ogni canzone si sposti in più direzioni: il profondo privato si estende al globale. L’unica certezza è che non c’è certezza. «Forse si tratta principalmente di imparare e di come non si arrivi mai da nessuna parte» ribatte Markus. Ingresso 23 euro + diritti di prevendita.

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